Un racconto storico sull'inizio del sostegno statunitense ai warlords afghani

Cristiana Cella, giugno 2023

download 3

Alla Casa internazionale delle donne di Roma 8 profughe afghane hanno testimoniato davanti a una Commissione di giuriste che elaborerà un "verdetto"

Antonella Mariani, Avvenire, 30 maggio 2023

da casa internaz delle donne IMG 0365 4 1024x768

Per informazioni: cisdaonlus@gmail.com - Per i giornalisti: stampa@cisda.it - Per le scuole: scuola@cisda.it

COMUNICAZIONE PER CHI VUOLE AIUTARE

Stiamo ricevendo, in questi giorni drammatici per l’Afghanistan, numerose mail e telefonate di persone ed associazioni che esprimono la loro forte indignazione per la condizione di sofferenza in cui il popolo afghano e soprattutto le donne sono costrette.
Il CISDA ringrazia tutte le Associazioni e i singoli che stanno esprimendo la loro solidarietà e si propongono per aiutare e sostenere il popolo afghano. Sui nostri canali social troverete informazioni e notizie che riceviamo direttamente dai nostri contatti nel paese. Attualmente la priorità resta quella di dare voce alle forze democratiche che sosteniamo pienamente.
Ci scusiamo pertanto se non riusciamo a rispondere ad ogni richiesta, ma per ora possiamo solo rinnovare il nostro appello a sostenere la campagna che il CISDA ha avviato per una raccolta fondi a favore delle organizzazioni e dei movimenti con cui collaboriamo da anni.
Per chi si reso disponibile ad accogliere le persone che devono lasciare il Paese, invitiamo ad aspettare le decisioni delle istituzioni nazionali ed internazionali rispetto all’avvio di corridoi umanitari. Qualora avessimo notizia di reti di solidarietà fidate provvederemo a renderle note.

Facebook CISDA

Chi volesse contribuire anche con una piccola cifra può farlo con un bonifico sul conto del CISDA, specificando nell’oggetto “DONAZIONE LIBERALE – EMERGENZA AFGHANISTAN”.

BANCA POPOLARE ETICA agenzia via Scarlatti 31 – Milano
Conto corrente n. 113666 – CIN U – ABI 5018 – CAB 1600
IBAN: IT74Y0501801600000011136660

grazieCare sostenitrici e cari sostenitori,
la situazione in Afghanistan sta diventando ogni giorno più difficile e rischiosa per tutte quelle persone, uomini e donne, che non si sono mai arrese alla brutale violenza del regime talebano.
Nell’anno appena concluso abbiamo avuto ospite della nostra associazione una compagna dell’organizzazione RAWA che il CISDA sostiene da più di venti anni. 
Molti e molte di voi hanno

...

RAWA7 ottobre 2021

Dichiarazione di RAWA sul 20° anniversario dell'occupazione dell'Afghanistan da parte di USA/NATO

rawa logo

Dopo vent'anni di guerra, il massacro di decine e migliaia di innocenti e la consegna dell'Afghanistan ai loro tirapiedi talebani (assicurando loro 85 miliardi di dollari in armi ed equipaggiamento militare), gli Stati Uniti e la

...

“Noi alzeremo la nostra voce ancora più forte e continueremo la nostra resistenza e la nostra lotta per la democrazia e i diritti delle donne!”

RAWA

L’invasione dell’Afghanistan da parte degli USA e dei paesi NATO, fatta con il pretesto di sconfiggere il terrorismo e liberare le donne, è stata un gigantesco fallimento.

La guerra ha prodotto 241.000 vittime (...

La lettera aperta che alleghiamo, promossa da numerose associazioni della "Rete In difesa di - Per i diritti umani e chi li difende" (www.indifesadi.org), tra cui AIDOS, AOI, ARCI, ARCS, CGIL, CISDA, CIPSI, COSPE, a cui hanno aderito oltre 40 altre associazioni e comitati, è stata inviata il 23 agosto al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri degli Esteri e degli Interni, alla Commissione Esteri della Camera e alla Presidente della Commissione per i diritti umani.

Al Rappresentante diplomatico italiano presso le

...

Un racconto storico sull'inizio del sostegno statunitense ai warlords afghani

Cristiana Cella, giugno 2023

download 3

Alla Casa internazionale delle donne di Roma 8 profughe afghane hanno testimoniato davanti a una Commissione di giuriste che elaborerà un "verdetto"

Antonella Mariani, Avvenire, 30 maggio 2023

da casa internaz delle donne IMG 0365 4 1024x768

Erdoğan è ancora presidente della Turchia. Sulla voglia di cambiamento ha prevalso il timore di perdere quella guida consolidata che il sultano offre da un ventennio

Enrico Campofreda, Blog, 28 maggio 2023

medium 2023 05 27 271cbf4cfa

Erdoğan è ancora presidente della Turchia. Lui dice di tutti i turchi, ma un po’ meno della metà degli elettori non lo pensa. Hanno votato per il suo antagonista Kemal Kılıçdaroğlu. Eppure la sterzata ipernazionalista degli ultimi giorni di propaganda per il ballottaggio, che ha caratterizzato più quest’ultimo che il presidente uscente,

...

Dinamo press, 25 maggio 2023, di Baran Qamişlo Dinamo press 25 maggio 23

Il 20 maggio 2023 l’esercito iracheno si è presentato all’alba alle porte di Makhmour, cittadina di profughi curdi in un pezzo di deserto tra Erbil, Mosul e Kirkuk. L’UNCHR è tutore del campo. Makhmour è una di quei posti come Şengal e il Rojava che ha combattuto contro ISIS e che ora si trova sotto pressione da parte del governo Turco e in dialogo con le autorità irachene per mettere fine all’assedio del campo

Rapporto di Amnesty International e della Commissione internazionale dei giuristi 

AMNESTY INTERNATIONAL Italia, 26 maggio 2023

Le gravi limitazioni e l’illegale repressione dei diritti delle donne e delle bambine da parte dei talebani in Afghanistan devono essere indagate come possibili crimini di diritto internazionale, tra i quali il crimine contro l’umanità di persecuzione di genere.

È quanto hanno dichiarato oggi Amnesty International e la Commissione internazionale dei giuristi, in un rapporto intitolato “La guerra dei talebani contro le donne: il

...

Ticinonews, 24 maggio 2023  

Dopo il ritorno al potere dei talebani,Alluvioni gli enormi afflussi di aiuti si sono però prosciugati. Le Ong e le Alluvioni_copy.jpgNazioni Unite infatti sono state soggette a enormi restrizioni da parte del governo talebano sull'impiego delle donne afghane.

Pressenza,24 maggio 2023,  Associazione per i Popoli Minacciati Fiume Helmand

Il regime islamista sciita dell’Iran e quello islamista sunnita dei Talebani in Afghanistan non si contendono solo l’influenza nella regione, ma anche l’acqua. Questo conflitto di lunga data per i diritti sulle acque di confine del fiume Helmand mostra come l’acqua sia usata come mezzo di pressione e come le minoranze siano strumentalizzate.

EURACTIV, 18 maggio 2023, di Sofia Stuart Leeson  EURACTIV 18 05 23  

Il progetto Afghan Witness ha raccolto prove documentate del deterioramento dei diritti delle donne in Afghanistan. Sebbene il sostegno e la condanna dei talebani da parte dell’UE siano un passo importante nella giusta direzione, non è però abbastanza.

ROMASette.it, 22 maggio 2023, di Michele Altoviti  

La testimonianza della mediatrice culturale Nazifa Mersa Hussain, al corso di formazione per giornalistimanifestazione afghanistan 21ag2021 roma 750x430. «Politiche oppressive» anche verso le minoranze religiose

La situazione in Afghanistan è sempre più grave e a farne le spese è come sempre la parte più fragile del paese i bambini e le donne. Ormai l'Afghanistan è un paese dimenticato dai media.

L'Ancora online, 22 maggio 2023, di Simone Incicco

“In tutto l’Afghanistan, ci sono quasi 16 milioni di bambini e bambine che si svegliano affamati. Vanno a letto affamati. Non hanno acqua pulita per dissetarsi. O coperte morbide in cui dormire. Sono ormai troppo abituati a lavorare in casa, per strada, nei campi, nelle miniere e nei negozi. In troppi vivono nella paura di subire violenze o matrimoni precoci.

Le restrizioni negli spostamenti imposte dai talebani alle donne incidono negativamente anche sulla salute delle partorienti

A. Hanayish, S. Lewal, M. Scollon, RFE/RL, 20 maggio 2023

msf 172453

Circa il 90% della popolazione in Afghanistan è sull'orlo della povertà "e i bambini ne sopportano il peso", ha detto giovedì a New York il rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) nel paese, Fran Equiza. 

UN News, Aiuto Umanitario, 18 maggio 2023

images copy copy copy copy copy copy copy copy copy

Terrificante testimonianza dagli esperti ONU appena tornati da Kabul sulla situazione delle afghane abbandonate all'oppressione dei talebani, ma chi le salverà?

Stefano Vaccara, VNY, 5 maggio 2023

afghanistan donne women afghane talebani

Questo articolo è stato pubblicato la prima volta su Pagine Esteri il giorno 12 maggio 2023. A causa di un attacco hacker avvenuto il giorno successivo, il pezzo è andato perduto. Lo ripubblichiamo oggi

Eliana Riva, Pagine Esteri, 17 maggio 2023 

20230313 20230312 ayten ozturk jpgb29b97 image jpeg002b35 image

Erdogan ha evitato il tracollo perché ha saputo dare riconoscimento politico alla parte di paese più conservatrice che vede nell’islam la sua primaria fonte di identità e nelle manie di potenza del presidente lo strumento per l’affermazione di sé nel consesso internazionale

Chiara Cruciati, Jacobin Italia, 16 maggio 2023

turchia jacobin italia 990x361

In questo gelido inverno Rawa ha distribuito pacchi di cibo alla gente ridotta in estrema povertà. Ecco il loro racconto

Rawa, febbraio 2023, Città di Kabul

kabul1.jpg

 

Malalai Joya - Milano, dicembre 2013

Meena Keshwar Kamal

MEENA (1956-1987) è nata a Kabul. Durante il suo periodo scolastico, gli studenti a Kabul e in altre città afghane erano profondamente impegnati in attività sociali e nei crescenti movimenti di massa.
Meena ha lasciato l'università per dedicarsi come attivista sociale ad organizzare le donne ed educarle. Perseguendo la sua causa per ottenere il diritto alla libertà e all'espressione e conducendo attività politiche, Meena ha posto le basi per la fondazione di RAWA nel 1977.
Questa organizzazione intendeva dare voce alle donne dell'Afghanistan private dei loro diritti e costrette al silenzio. Meena iniziò una campagna contro le forze sovietiche e il loro regime fantoccio nel 1979 e organizzò numerose marce e incontri in scuole, college e all'Università di Kabul per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Un altro grande servizio reso da lei alle donne afghane è stato il lancio di una rivista bilingue Payam-e-Zan (Il messaggio delle donne) nel 1981. Per mezzo di questa rivista RAWA ha potuto lanciare con coraggio ed efficacia la causa delle donne afghane. Payam-e-Zan ha costantemente denunciato la natura criminale dei gruppi fondamentalisti.

Meena ha anche organizzato le scuole Watan per i bambini rifugiati, un ospedale e centri di artigianato per donne rifugiate in Pakistan per sostenere finanziariamente le donne afghane.
Alla fine del 1981, su invito del governo francese, Meena ha rappresentato il movimento afghano di resistenza al Congresso del Partito Socialista Francese.
La delegazione sovietica presente al Congresso, guidata da Boris Ponamaryev, ha lasciato la sala con vergogna quando i partecipanti applaudivano e Meena mostrava il segno di vittoria.
Oltre alla Francia Meena ha visitato anche vari altri Paesi europei e incontrato le personalità più importanti.
Il suo lavoro sociale attivo e la sua difesa effettiva contro le posizioni dei fondamentalisti e del regime fantoccio hanno provocato l'ira dei Sovietici e dei fondamentalisti; fu assassinata dagli agenti del KHAD (il braccio aghano del KGB) e dai loro complici a Quetta, in Pakistan, il 4 febbraio 1987.

A cura del

CISDA

COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE E.T.S.
Via dei Transiti 1 - 20127 Milano
Codice Fiscale 97381410154

Copyright © Osservatorio Afghanistan 2023
facebook_page_plugin