AGORAVox Italia - 7 marzo 2013 - di Antonio Mazzeo
Nel 2012 le forze armate Usa e la Cia hanno accresciuto notevolmente il numero di attacchi in Afghanistan mediante l’utilizzo di aerei senza pilota, uccidendo molti più civili dell’anno prima. Secondo quanto rilevato dalla Missione delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), lo scorso annohsono stati lanciati con i droni 506 bombardamenti, il 72% in più di quanto verificatosi nel 2011 quando gli attacchi furono 294.
L’escalation è stata confermata dal Comando centrale dell’U.S. Air Force che ha specificato come nel 2012 i droni sono stati utilizzati nel 12% degli attacchi aerei, mentre l’anno precedente ciò era avvenuto solo nel 5% dei casi.
Nell’ultimo rapporto annuale sui morti civili nel conflitto afghano, le Nazioni Unite hanno accertato perlomeno cinque incidenti in cui è stata coinvolta la popolazione civile con il tragico bilancio di 16 morti e 3 feriti. In buona parte dei casi, la popolazione civile è stata colpita dai droni “per errore” durante gli attacchi lanciati contro le milizie insorgenti.
Il rapporto delle Nazioni Unite segnala in particolare tre gravi “incidenti”. Il primo è accaduto a fine luglio scorso nella provincia orientale di Nuristan, quando un insegnante afghano a bordo di un SUV, fu colpito a morte da un drone subito dopo essere stato fermato ad posto di blocco dai Talebani. Nell’attacco rimasero uccisi anche tre miliziani mentre furono feriti gli altri due passeggeri del SUV, uno dei quali minorenne.
Il 22 ottobre 2012, nella provincia di Logar, morirono invece quattro ragazzi per le esplosioni delle bombe di un Predator Usa teleguidato verso un’area a un paio di miglia di distanza dove era in corso uno scontro a fuoco tra i reparti governativi afghani e i Talebani. Infine, il 23 settembre, nella provincia di Kunar, l’attacco “selettivo” di un drone contro due comandanti talebani ha causato pure la morte del sedicenne Bacha Zarina. Provata dalle autorità locali l’assoluta estraneità del giovane all’organizzazione insorgente, il Comando militare Usa ha deciso di “indennizzare” il padre della vittima con 2.000 dollari.