di Anna Toro - 05 Marzo 2014 - Osservatorioiraq
Anche quest'anno in Afghanistan è scoppiata puntuale la polemica sugli esami di ammissione all'università, i "kankor" (parola che significa "ingresso"), diventati ormai uno dei tanti simboli della corruzione imperante che regna nel paese.
Sono sempre di più i giovani afghani che, dopo il diploma di scuola superiore, vogliono accedere all'università. La maggior parte di loro, però, si trova la porta sbarrata proprio all'ingresso, a causa del kankor, il famigerato test di ammissione che, oltre ad avere un meccanismo perverso e discutibile, ogni anno porta con sé accuse di malagestione, frodi, imbrogli e corruzione.
I casi ormai non si contano più: l'ultimo arriva da Herat, dove i test che dovevano tenersi a metà febbraio sono stati annullati all'ultimo minuto, perché i fogli con le domande sono trapelati prima del tempo. Così, i quasi 17.000 studenti provenienti da tutto il paese – più della metà erano ragazze – che avrebbero dovuto sedersi sui banchi e affrontare la prova, sono rimasti a bocca asciutta.
L'imbroglio è stato scoperto dalla delegazione di controllo istituita dal Mohe, il Ministero dell'Istruzione Superiore, che ha confermato ai media afghani l'arresto del principale imputato, un docente, e di 42 studenti, complici nella fuga di notizie (oltre che la promessa della ripetizione del kankor).
Ancora, solo sei settimane prima migliaia di esami d'ingresso tenutisi nella provincia di Logar sono stati dichiarati nulli da un'altra commissione ministeriale, che ha accusato alcuni membri del consiglio provinciale di aver distribuito telefoni cellulari ad alcuni studenti in modo che potessero chiamare e chiedere aiuto durante l'esame. "Il sistema dei test d'ingresso è stato colpito dalla politica e dev'essere cambiato" aveva denunciato Taj Mohammad Akbar, docente di Economia all'Università di Kabul, al giornale Afghan Zariza.
Ancora più clamoroso l'episodio, sempre a Logar, sempre del dicembre 2013 in cui la delegazione avrebbe letteralmente gettato in un canale tutti i fogli degli esami appena effettuati nella sede di Pul-e Alam.
Lotfullah Safi, capo della delegazione e docente presso la facoltà di Scienze Ambientali dell'Università di Kabul, in seguito ha giustificato questo gesto con la rabbia dei delegati contro i "funzionari locali e gli uomini di potere" che avrebbero interferito nel kankor e minacciato la delegazione di controllo.
Cosa, questa, tutt'altro che rara, come riporta anche la lunga e interessante analisi sul tema presente sull'Afghanistan Analysts Network (AAN), che spiega tra le altre cose come, in realtà, la creazione della commissione ministeriale di controllo sia piuttosto recente (novembre 2013), proprio sulla scia delle forti proteste studentesche seguite ai kankor dello scorso anno.
Nel marzo del 2013, infatti, migliaia di studenti afghani sono scesi in piazza a protestare contro le frodi ai test e la debolezza da parte del governo nel perseguire i responsabili di imbrogli, tangenti e intimidazioni.
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