Enrico Campofreda dal suo Blog. 1 febbraio 2018
Sebbene il potere della propaganda caratterizzi sempre di più la geopolitica, la realtà continua a essere la cartina al tornasole con cui verificare non solo false notizie false, ma tendenze distorsive che possono nascondere solo parzialmente ciò che fatti o la loro lettura oggettivamente evidenziano. Ieri anche una testata mainstream come la Bbc ha evidenziato ciò che la ridda di attentati, talebani o dell’Isis non importa, mostrano e dimostrano: la mancanza di controllo del territorio da parte del governo afghano.
Gli agguati a Kabul sono la quintessenza di quanto si consuma negli ultimi diciotto mesi in quel Paese tenuto sotto tutela dalle missioni Nato: un contrasto assillante al proseguimento della vita, in una nazione che normale non è da decenni. Però dalla cosiddetta “lotta al terrore”, voluta da George W. Bush con un’invasione che ha terrorizzato e dissanguato la popolazione afghana più che i talebani, non solo non si è combattuto il fondamentalismo, né si è normalizzato il Paese, ma sono cresciuti a dismisura caos, precarietà, corruzione. Il fondamentalismo ha incrementato le sue fila, innalzando il vessillo della resistenza contro l’occupazione straniera e trovando seguito fra giovani stretti nella morsa di fare da bersaglio o fuggire.
Eppure varie amministrazioni statunitensi (due mandati per Bush, due per Obama) nella bellezza di ben sedici anni hanno continuato a riproporre il mantra del Paese rinnovato, del ceto politico autoctono da promuovere e sostenere, del rilancio di uno Stato che prende le direttive dall’Occidente, militare oltre che geopolitico. Il bluff è sotto gli occhi di tutti e ormai anche la favola di una presenza talebana stabile, solo in alcune province storicamente controllate da quella fazione (Kandahar a sud, Nangarhar a est) e poi in ordine sparso qui e là, diventa risibile. Dati provenienti dall’Unama, che studiano l’incidenza delle azioni armate talebane sui civili, con tanto di ennesime triste lista di morti e feriti, già due anni or sono avevano segnalato una presenza degli insorgenti sulla metà del territorio.
L’indagine della Bbc, che fra agosto e novembre scorsi ha utilizzato 1200 fonti locali sia con contatti diretti tramite i propri corrispondenti, sia per via telefonica, in circa quattrocento distretti del Paese, offre un quadro che sbugiarda ulteriormente le fonti ufficiali del governo Ghani e dell’attuale governo Trump. I talebani sono presenti su oltre il 70% del territorio. Certo a macchia di leopardo, ma con un’invasività, una sicurezza, un’efficacia, un’accoglienza (se per accettazione o per terrore da parte della popolazione è da valutare) evidentissime.
Leggi tutto: Afghanistan talebano e non