La lettera aperta che alleghiamo, promossa da numerose associazioni della "Rete In difesa di - Per i diritti umani e chi li difende" (www.indifesadi.org), tra cui AIDOS, AOI, ARCI, ARCS, CGIL, CISDA, CIPSI, COSPE, a cui hanno aderito oltre 40 altre associazioni e comitati, è stata inviata il 23 agosto al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri degli Esteri e degli Interni, alla Commissione Esteri della Camera e alla Presidente della Commissione per i diritti umani.
Al Rappresentante diplomatico italiano presso le Organizzazioni internazionali Amb. Gian Lorenzo Cornado e all'Amb. Gianluca Alberini, alla dott.ssa Michela Carboniero Ufficio Diritti Umani, al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Nella lettera, mentre si fanno richieste ai destinatari relative alla drammatica situazione di chi decide o è forzato a lasciare il paese, si richiama il ruolo del Governo Italiano relativamente a chi resta nel paese, in particolare a chi continua il proprio impegno nella difesa dei diritti umani, in particolare delle donne. Infatti la protezione ed il sostegno ai difensori/e dei diritti umani è impegno che il nostro paese ha preso formalmente nel candidarsi al seggio a rotazione al Consiglio ONU per i Diritti Umani e parte integrante della politica estera del paese.
Richiede inoltre al Governo di Italiano di esprimersi chiaramente a sostegno delle richieste contenute in un documento dei Relatori speciali indipendenti delle Nazioni Unite tra cui:
- l’invio rapido di una missione in Afghanistan per valutare la situazione sul campo e informare il Consiglio su violazioni dei diritti umani, e le relative responsabilità inclusi crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio.
- sostegno all’Alto Commissario per i Diritti Umani nei suoi sforzi per prevenire nuove ulteriori e sistematiche violazioni dei diritti umani creando un meccanismo internazionale di monitoraggio e verifica
- prestare particolare attenzione alla protezione dei più vulnerabili, bambini e bambine, donne e ragazze, Internally Displaced Persons, disabili, difensori dei diritti umani, giornalisti e media, avvocati e avvocate, attori della società civile, utilizzando tutte le capacità politiche e diplomatiche del Consiglio al fine di contribuire alla protezione di tali gruppi.
Ci auguriamo quanto prima un riscontro da parte delle Autorità destinatarie della lettere
Le Associazioni firmatarie