
Rawa, Facebook, 28 luglio 2025
“Umm Saad non è una donna qualunque. Lei è la Palestina stessa, quando siede in una piccola tenda, guarda il volto di suo figlio andato in montagna, e non sa se tornerà mai.
Lei sa che la vita nel campo profughi non è vita. Il pane non è pane. L’acqua non è acqua. Ma dice: restiamo. Se non abbiamo terra, pianteremo spine. Se non abbiamo pietre, costruiremo muri con i nostri corpi.
Lei non legge il giornale. Non le importano i discorsi. Ma quando parla, le sue parole sono più incisive di qualsiasi discorso politico.
Dice:
– Mio figlio è andato a combattere, perché il silenzio è una vergogna e la vita senza dignità è morte.
Dice:
– Non voglio vivere a lungo; voglio solo vedere la vittoria, o morire sulla strada per raggiungerla.
Umm Saad è la voce del campo; quando è arrabbiato, quando ha fame, quando non dorme.
È la voce che dice: la Palestina non è una storia da raccontare, è un fuoco che scorre nelle vene. »
Ghassan Kanafani
Lascia un commento