Aspettate e sperate... nulla da aggiungere!

La voce di New York, 26 settembre 2023, di Stefano Vaccara   donne afghane ONU

Alla riunione del Consiglio di Sicurezza l'intervento "fatalista" di Roza Otunbayeva dell'UNAMA, al quale fa da contraltare Sima Bahous, leader di UN Woman

In Afghanistan sono passati

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newsby, 25 settembre 2023, di Federica Giovannetti  

IlTalebani Cina regime al potere dal 2021 ha intavolato trattative con il colosso tecnologico Huawei. Il timore è che dietro la “sicurezza nazionale” ci celi un’altra stretta alle libertà fondamentali

I talebani vogliono rinnovare l’impianto di video sorveglianza che controlla la

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Per informazioni: cisdaonlus@gmail.com - Per i giornalisti: stampa@cisda.it - Per le scuole: scuola@cisda.it

COMUNICAZIONE PER CHI VUOLE AIUTARE

Stiamo ricevendo, in questi giorni drammatici per l’Afghanistan, numerose mail e telefonate di persone ed associazioni che esprimono la loro forte indignazione per la condizione di sofferenza in cui il popolo afghano e soprattutto le donne sono costrette.
Il CISDA ringrazia tutte le Associazioni e i singoli che stanno esprimendo la loro solidarietà e si propongono per aiutare e sostenere il popolo afghano. Sui nostri canali social troverete informazioni e notizie che riceviamo direttamente dai nostri contatti nel paese. Attualmente la priorità resta quella di dare voce alle forze democratiche che sosteniamo pienamente.
Ci scusiamo pertanto se non riusciamo a rispondere ad ogni richiesta, ma per ora possiamo solo rinnovare il nostro appello a sostenere la campagna che il CISDA ha avviato per una raccolta fondi a favore delle organizzazioni e dei movimenti con cui collaboriamo da anni.
Per chi si reso disponibile ad accogliere le persone che devono lasciare il Paese, invitiamo ad aspettare le decisioni delle istituzioni nazionali ed internazionali rispetto all’avvio di corridoi umanitari. Qualora avessimo notizia di reti di solidarietà fidate provvederemo a renderle note.

Facebook CISDA

Chi volesse contribuire anche con una piccola cifra può farlo con un bonifico sul conto del CISDA, specificando nell’oggetto “DONAZIONE LIBERALE – EMERGENZA AFGHANISTAN”.

BANCA POPOLARE ETICA agenzia via Scarlatti 31 – Milano
Conto corrente n. 113666 – CIN U – ABI 5018 – CAB 1600
IBAN: IT74Y0501801600000011136660

grazieCare sostenitrici e cari sostenitori,
la situazione in Afghanistan sta diventando ogni giorno più difficile e rischiosa per tutte quelle persone, uomini e donne, che non si sono mai arrese alla brutale violenza del regime talebano.
Nell’anno appena concluso abbiamo avuto ospite della nostra associazione una compagna dell’organizzazione RAWA che il CISDA sostiene da più di venti anni. 
Molti e molte di voi hanno

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RAWA7 ottobre 2021

Dichiarazione di RAWA sul 20° anniversario dell'occupazione dell'Afghanistan da parte di USA/NATO

rawa logo

Dopo vent'anni di guerra, il massacro di decine e migliaia di innocenti e la consegna dell'Afghanistan ai loro tirapiedi talebani (assicurando loro 85 miliardi di dollari in armi ed equipaggiamento militare), gli Stati Uniti e la

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“Noi alzeremo la nostra voce ancora più forte e continueremo la nostra resistenza e la nostra lotta per la democrazia e i diritti delle donne!”

RAWA

L’invasione dell’Afghanistan da parte degli USA e dei paesi NATO, fatta con il pretesto di sconfiggere il terrorismo e liberare le donne, è stata un gigantesco fallimento.

La guerra ha prodotto 241.000 vittime (...

La lettera aperta che alleghiamo, promossa da numerose associazioni della "Rete In difesa di - Per i diritti umani e chi li difende" (www.indifesadi.org), tra cui AIDOS, AOI, ARCI, ARCS, CGIL, CISDA, CIPSI, COSPE, a cui hanno aderito oltre 40 altre associazioni e comitati, è stata inviata il 23 agosto al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri degli Esteri e degli Interni, alla Commissione Esteri della Camera e alla Presidente della Commissione per i diritti umani.

Al Rappresentante diplomatico italiano presso le

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Aspettate e sperate... nulla da aggiungere!

La voce di New York, 26 settembre 2023, di Stefano Vaccara   donne afghane ONU

Alla riunione del Consiglio di Sicurezza l'intervento "fatalista" di Roza Otunbayeva dell'UNAMA, al quale fa da contraltare Sima Bahous, leader di UN Woman

In Afghanistan sono passati oramai due anni dalla ripresa del potere dei talebani, e all’ONU si continua a ripetere che le donne afghane devono aver pazienza e che conviene “aspettare” che arrivino tempi migliori. Così si può

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newsby, 25 settembre 2023, di Federica Giovannetti  

IlTalebani Cina regime al potere dal 2021 ha intavolato trattative con il colosso tecnologico Huawei. Il timore è che dietro la “sicurezza nazionale” ci celi un’altra stretta alle libertà fondamentali

I talebani vogliono rinnovare l’impianto di video sorveglianza che controlla la capitale Kabul e altre città afghane. E per farlo pensano di affidarsi ai cinesi di Huawei.

Uikionlus, 23 settembre 2023, di Jessica Perra 

jinwar-02-768x512_copy.jpgPerché l’esperienza delle donne a Jinwar ci riguarda? Ne parliamo con l’esperta Fabiana Cioni, architetta, dottorata presso l’Istituto Universitario di architettura di Venezia IUAV con una tesi dal titolo Ricostruire con amore, un approccio auto-determinato dall’emergenza: confederalismo democratico in Kurdistan. Cioni si è occupata di raccontare storie e testimonianze dal Kurdistan anche attraverso la fotografia.

YPJ Information & Documentation Office Aggiornamento - 16 settembre 2023 foto curde uccise

 Comunicato a seguito del martirio della comandante delle YPJ Şervîn Serdar e delle sue compagne Nûcan Ocalan e Canda Cûdî

Il 15 settembre lo Stato occupante turco ha attaccato la città di Minbic. Come conseguenza, Şervîn Serdar, una compagna della leadership del Consiglio militare delle YPJ, Nûcan Ocalan e Canda Cûdî, due compagne del Consiglio militare di Minbic, sono state martirizzate.

Globalist, 24 settembre 2023,di Umberto De Giovannangeli  Globalist 24 settembre

Oltre 1.600 casi di abusi e torture nel corso di arresti e detenzione sono avvenuti in Afghanistan negli ultimi sette mesi ad opera dei talebani. Un rapporto delle Nazioni Unite.

Abusi, torture, lapidazioni, detenzioni di massa. I tanti gironi dell’inferno dell’Afghanistan talebano. 

Si è tenuta il 22 settembre la prima sessione per discutere dell'"apartheid di genere" in Afghanistan. Bennett ha sollecitato il dialogo “con” le donne afghane non solo “su” di loro

Hasht-E Subh, 23 settembre 2023

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Il racconto di una donna ex ufficiale dell'esercito fuggita dai talebani

Gholam-Hossein Elham, Zan Times, 12 settembre 2023

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Le denunce di torture in Turchia sono aumentate del 22%, la maggioranza proviene dalle regioni curde

Rete Kurdistan Italia, 31 agosto 2023

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Dopo aver conquistato il mercato dell'eroina, si sono orientati verso un'alternativa più rapida e redditizia

Lynne O’Donnell, Foreign Policy, 13 settembre 2023

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Un gruppo di donne afghane hanno montato una tenda nella città di Colonia e hanno iniziato uno sciopero della fame, che ora è al suo 11 ° giorno

Freshta Ghani, Zan Times, 11 settembre 2023

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Donne e ragazze sono il bersaglio della negazione dei diritti fondamentali a causa del loro sesso. La Corte penale internazionale ha il mandato di perseguire i casi basati sul genere

Human Rights Watch, 8 settembre 2023 

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Esiste un’opposizione politica in grado di presentarsi come alternativa credibile al regime dei talebani? Questa analisi dà una dettagliata risposta

Mazdak Parsi, Hasht-E- Subh Daily, 4 agosto 2023

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Oltre al divieto totale di impiego per le donne, ora i talebani pretendono anche la rimozione della parola “donne” dagli statuti delle organizzazioni nazionali e internazionali

 Amin Kawa, Hasht-E-Subh, 13 settembre 2023

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agenzianova.com 13 settembre 2023

I cinesi continuano, come da tradizione, a ignorare i diritti umani e, anzi, incitano gli altri paesi a fare altrettanto.

Pechino non ha esteso il riconoscimento diplomatico al governo dei talebani, dicendosi tuttavia pronta a rafforzare i legami soprattutto dal punto di vista commerciale

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La Cina è diventata il primo Paese ad aver nominato un ambasciatore in Afghanistan dalla presa del potere dei talebani ad agosto 2021, dopo il ritiro delle forze statunitensi e

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articolo21.it  Marco Orioles11 settembre 2023

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Poco più di due anni sono passati da quel Ferragosto 2021 in cui il mondo si svegliò con l’incubo di un Afghanistan riprecipitato nel Medioevo talebano. Da quella terra sfortunata giunge ora una notizia che non solo conferma i cupi presagi di allora, ma delinea un quadro drammatico della situazione dei diritti umani per tutti i cittadini

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lettera22.it Giuliano Battiston 6 settembre

E' un accesso ai Talebani intimo e privilegiato, ma revocabile e costantemente negoziato sul campo quello di Ibrahim Nash'at, l'autore di Hollywood Gate, il doc presentato fuori concorso alla mostra del Cinema di Venezia

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È un accesso ai Talebani straordinariamente intimo e privilegiato, ma revocabile e costantemente negoziato sul campo quello dell’autore di Hollywood Gate.

Malalai Joya - Milano, dicembre 2013

Meena Keshwar Kamal

MEENA (1956-1987) è nata a Kabul. Durante il suo periodo scolastico, gli studenti a Kabul e in altre città afghane erano profondamente impegnati in attività sociali e nei crescenti movimenti di massa.
Meena ha lasciato l'università per dedicarsi come attivista sociale ad organizzare le donne ed educarle. Perseguendo la sua causa per ottenere il diritto alla libertà e all'espressione e conducendo attività politiche, Meena ha posto le basi per la fondazione di RAWA nel 1977.
Questa organizzazione intendeva dare voce alle donne dell'Afghanistan private dei loro diritti e costrette al silenzio. Meena iniziò una campagna contro le forze sovietiche e il loro regime fantoccio nel 1979 e organizzò numerose marce e incontri in scuole, college e all'Università di Kabul per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Un altro grande servizio reso da lei alle donne afghane è stato il lancio di una rivista bilingue Payam-e-Zan (Il messaggio delle donne) nel 1981. Per mezzo di questa rivista RAWA ha potuto lanciare con coraggio ed efficacia la causa delle donne afghane. Payam-e-Zan ha costantemente denunciato la natura criminale dei gruppi fondamentalisti.

Meena ha anche organizzato le scuole Watan per i bambini rifugiati, un ospedale e centri di artigianato per donne rifugiate in Pakistan per sostenere finanziariamente le donne afghane.
Alla fine del 1981, su invito del governo francese, Meena ha rappresentato il movimento afghano di resistenza al Congresso del Partito Socialista Francese.
La delegazione sovietica presente al Congresso, guidata da Boris Ponamaryev, ha lasciato la sala con vergogna quando i partecipanti applaudivano e Meena mostrava il segno di vittoria.
Oltre alla Francia Meena ha visitato anche vari altri Paesi europei e incontrato le personalità più importanti.
Il suo lavoro sociale attivo e la sua difesa effettiva contro le posizioni dei fondamentalisti e del regime fantoccio hanno provocato l'ira dei Sovietici e dei fondamentalisti; fu assassinata dagli agenti del KHAD (il braccio aghano del KGB) e dai loro complici a Quetta, in Pakistan, il 4 febbraio 1987.

A cura del

CISDA

COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE E.T.S.
Via dei Transiti 1 - 20127 Milano
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