In Afghanistan un nuovo ministro della Sanità
L’unico tecnico del governo talebano è stato licenziato e sostituito da un clericale della linea dura
Abubakar Siddique, RFERL, 31 maggio2024
Il 28 maggio, il capo talebano Mullah Haibatullah Akhundzada ha rimosso il ministro della Sanità Qalandar Ebad, medico di formazione, e ha nominato Noor Jalal, ex vice ministro degli Interni, come suo successore.
La mossa ha scatenato critiche e aumentato i timori per il settore sanitario in Afghanistan, in crisi per la mancanza di fondi.
Il 28 maggio l’ex legislatore afghano Arif Rahmani ha dichiarato su X, ex Twitter, che la mossa era irrazionale e ha accusato la leadership talebana di “negligenza e arroganza”. Ha aggiunto che era necessario un tecnico per supervisionare il sistema sanitario.
Gholam Dastgir Nazari, ex funzionario del Ministero della Salute, ha affermato che fornire assistenza sanitaria è impossibile senza “una buona direzione professionale”.
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La mossa sembra finalizzata all’epurazione dei non talebani afghani, compresi i tecnici e i professionisti, dal governo guidato dai Talebani.
Il regime teocratico dei Talebani è dominato da veterani e lealisti talebani di alto livello, la maggior parte dei quali clericali di etnia pashtun.
Ali Latifi, giornalista afghano-americano con sede a Kabul, ha dichiarato che la rimozione di Ebad è stata significativa perché era considerato un amministratore “capace ed efficace”.
Latifi ha detto che gli operatori sanitari ritengono che Ebad stesse “cercando di mantenere le cure mediche a disposizione degli afghani in tutto il Paese, comprese le donne”.
Sotto la guida di Akhundzada, i Talebani hanno imposto restrizioni all’accesso delle donne all’assistenza sanitaria e limitato la loro capacità di lavorare nel settore sanitario.
In passato Akhundzada ha sostituito i ministri che hanno sfidato le sue politiche di linea dura con chierici fedeli, tra cui il ministro dell’Istruzione.
Cosa succederà
La mossa rischia di danneggiare ulteriormente il sistema sanitario dell’Afghanistan, in caduta libera da quando i Talebani hanno preso il potere nel 2021 e i donatori internazionali hanno immediatamente tagliato i finanziamenti e imposto sanzioni al governo talebano.
Centinaia di strutture sanitarie sono state chiuse negli ultimi due anni, senza fondi per pagare gli stipendi di medici e infermieri. Gli ospedali ancora aperti soffrono di gravi carenze di medicinali.
Il licenziamento di Ebad potrebbe anche essere parte di una più ampia revisione del governo talebano. Si è ipotizzato che Akhundzada voglia istituire un’amministrazione interamente composta da clericali a lui fedeli.
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