Misoginia sistemica e apartheid di genere: il focus principale della sessione del Consiglio per i diritti umani
Hastht e Subh Daily, 14 giugno 2025, di Amin Kawa
La 59ª sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite si è tenuta lunedì 16 giugno 2025 a Ginevra, in Svizzera. Durante questa sessione, Richard Bennett, Relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Afghanistan, ha presentato un rapporto incentrato sul tema “Accesso alla giustizia e sostegno per donne e ragazze in Afghanistan”. Oltre ai rappresentanti di diversi Paesi, sono intervenuti alla sessione anche diverse attiviste per i diritti delle donne e membri della società civile afghana, che hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Afghanistan. Hanno descritto l’attuale situazione delle donne in Afghanistan come un chiaro esempio di “apartheid di genere”. Hanno chiesto l’istituzione di un meccanismo indipendente e urgente per affrontare le diffuse violazioni dei diritti umani nel Paese.
Richard Bennett, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui Diritti Umani in Afghanistan, ha annunciato lunedì in un nuovo rapporto che le famiglie afghane, a causa dell’estrema povertà economica e per impedire i matrimoni forzati delle figlie con i talebani, sono costrette a combinare matrimoni per loro. Secondo lui, le donne emarginate in Afghanistan subiscono discriminazioni a più livelli, tra cui pregiudizi di genere, etnici e sociali. Il rapporto sottolinea che donne e ragazze sono soggette a una repressione sistematica e palese.
Secondo il rapporto, oltre a donne e ragazze, i membri della comunità LGBTQ+, le minoranze religiose ed etniche, le persone con disabilità, i residenti rurali, le famiglie con capofamiglia donna e le vedove sono stati identificati come i gruppi più vulnerabili della società afghana. Una sezione del rapporto afferma: “Le ragazze, a causa della loro giovane età, subiscono specifiche violazioni dei diritti umani che ne accrescono la vulnerabilità e limitano gravemente l’accesso alla giustizia”.
Bennett ha avvertito nel suo rapporto che i minori in Afghanistan vengono processati come adulti a causa della mancanza di una definizione chiara e precisa dell’età della responsabilità penale. Ha sottolineato che i minori, comprese le bambine, vengono detenuti arbitrariamente e, in alcuni casi, trattenuti insieme agli adulti. Secondo lui, in alcuni casi, i minori scontano addirittura periodi di detenzione insieme alle loro madri.
Il rapporto afferma: “Donne e ragazze con disabilità non hanno accesso alla giustizia a causa della discriminazione e della mancanza di servizi adeguati. La disabilità aumenta il rischio di violenza e abusi”.
Secondo il rapporto, le donne con disabilità corrono un rischio significativamente più elevato di violenza sessuale e matrimonio forzato. Il rapporto descrive inoltre la situazione delle donne e delle ragazze nelle aree rurali come “preoccupante”, sottolineando che si trovano ad affrontare numerose barriere strutturali. Una sezione del rapporto afferma: “Le donne e le ragazze che vivono nelle aree rurali hanno un accesso limitato ai tribunali, alla rappresentanza legale gratuita e ai servizi di supporto, il che compromette gravemente la loro capacità di ottenere giustizia e tutelare i propri diritti”. Il rapporto chiarisce che i talebani non forniscono alcun supporto alle donne vedove, che vivono in condizioni estremamente difficili.
Il rapporto rileva inoltre che, da quando i talebani hanno preso il potere in Afghanistan, le ex forze di sicurezza sono state particolarmente prese di mira dagli attacchi. Le ex militari donne subiscono minacce, violenze e molestie e, per timore di essere identificate e di potenziali ripercussioni, si astengono dal denunciare la loro situazione.
[trad. automatica]
Lascia un commento