Ue. 20 Paesi chiedono il rimpatrio degli afgani irregolari
Notizie Geopolitiche, 19 ottobre 2025, di Guido Keller
BERLINO. Per l’Unhcr sussiste il pericolo di ritorsioni da parte dei talebani al potere. Nonostante questo una ventina di paesi europei, tra cui l’Italia, hanno sottoscritto una richiesta al commissario europeo per gli Affari interni e le migrazioni, l’austriaco Magnus Brunner, per chiedere il rimpatrio, volontario o forzato, dei cittadini afghani senza permesso di soggiorno o asilo, “in particolare di quelli che rappresentano una minaccia per l’ordine pubblico”.
A sottoscrivere il documento sono stati i governi di Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia, Slovacchia, Svezia, Repubblica Ceca e Paesi Bassi. Ad essi si è aggiunta la Norvegia la quale, pur non essendo membro dell’Ue, è un paese Schengen.
In particolare, come riporta l’AdnKronos, il ministro belga per l’Asilo e la migrazione Annaleen van Bossuyt ha lamentato i disordini che si verificano nei centri di accoglienza e ha parlato di una “necessità urgente di agire”.
A Colonia e in altre città tedesche si sono tenuti sit-in contro i rimpatri degli afgani: in luglio il governo tedesco aveva espulso e portato in Afghanistan 81 individui con un volo della Qatar Airways partito da Lipsia e, come aveva precisato il ministro dell’Interno tedesco Alexander Dobrindt, si trattava di “uomini afghani che sono tenuti legalmente ad abbandonare il Paese e che hanno precedenti penali. Tutte le loro richieste di asilo sono state legalmente respinte senza ulteriori ricorsi legali”.
Il commissario Ue per i Diritti umani, Volker Türk, aveva chiesto nell’occasione di fermare i rimpatri, e contro la decisione del governo tedesco si erano scagliati l’Onu e Amnesty International, la quale aveva riferito del rischio di “persecuzioni, torture, trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti o altri danni irreparabili” una volta giunti in Afghanistan.
Che la situazione nel paese asiatico sia difficile non c’è dubbio, basti pensare agli attentati di pochi giorni fa a Kabul costati la vita a decine di persone, tuttavia il fatto che gli afgani siano, come ha riportato van Bossuyt, “al secondo posto per probabilità di commettere incidenti gravi nei nostri centri di accoglienza” e che comunque in diversi siano incorsi in reati non gioca a favore dell’intera comunità.
Il governo tedesco aveva dato ad ogni afgano in fase di rimpatrio mille euro al fine di aggirare la norma che vieta l’espulsione degli indigenti.
Ad oggi l’unico paese a riconoscere il governo dei talebani è la Russia, dal 3 luglio scorso.
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