Afghanistan: spy story dietro la morte di due romani nel 2006
Afghanistan/ Messaggero: spy story dietro morte 2 romani nel 2006
Uccisi da eroina. Omicidio? Forse sapevano di fondi Onu spariti
postato 1 giorno fa da APCOM
Roma, 3 lug. (Apcom) – Stefano Siringo e Iendi Iannello, due giovani romani morti a Kabul nel 2006, potrebbero essere stati uccisi perché avevano scoperto che i fondi destinati alla ricostruzione in Afghanistan avevano preso “strade inconfessabili”. È quanto si legge oggi sul quotidiano Il Messaggero, che riporta lo scenario prospettato dal giudice per le indagini preliminari Rosalba Liso, che ha disposto nuove indagini sulla loro morte.
Siringo era un impiegato del ministero degli Esteri, Iannello un contabile dell’Ildo, un’organizzazione dell’Onu che si occupa di sviluppare i sistemi giudiziari nei paesi del terzo mondo. Sono morti per una dose di eroina pura all’89%, una percentuale di principio attivo altissima anche per i tossicodipendenti abituali, ricorda il giornale.
Ma le circostanze della loro morte hanno assunto i contorni di una vera e propria “spy story”. I due ragazzi, dice chi li conosceva bene, non avevano mai fatto uso di droga. E quell’eroina purissima nelle vene dei due sembra essere “un’esecuzione” inscenata per coprire qualche inconfessabile mistero.
È quello che vuole accertare anche il magistrato, secondo il quale – si legge sul Messaggero – dietro la strana morte di Siringo e Iannello “potrebbe nascondersi un presunto giro di doppie fatturazioni tra organizzazioni Onu”, la Ildo e la Unosp, che è l’organizzazione che si occupa di fornire servizi e offrire assistenza alle nazioni per la realizzazione di progetti di sviluppo”.
I due giovani, aggiunge il quotidiano, “forse avevano le prove che i fondi erano scomparsi”. La cifra “depredata” potrebbe aggirarsi intorno al milione di dollari, soldi destinati alla costruzione di un sistema giudiziario moderno e che potrebbero essere stati dirottati altrove.
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