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Afghanistan, nove parlamentari sostituiti per brogli elettorali

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A giugno un tribunale speciale aveva ordinato la rimozione di 62 parlamentari per brogli elettorali

La Commissione Elettorale Indipendente (Iec) afgana ha annunciato che nove parlamentari verranno sostituiti per brogli elettorali.
A giugno una sentenza del tribunale elettorale, istituito dal presidente Hamid Karzai per indagare sulle irregolarità delle elezioni di settembre 2010, aveva squalificato ben 62 parlamentari, ma Karzai aveva affidato la decisione finale a una commissione elettorale governativa. Secondo il decreto del Presidente, la commissione può, ma non deve, tenere conto del verdetto del tribunale. Il numero dei parlamentari da sostituire è passato da 62 a 9.
Il parlamento afgano è paralizzato dalle elezioni del 18 settembre 2010, quando erano stati denunciati brogli sistematici, soprattutto a carico dei candidati filo-Karzai. A un anno dalle elezioni, non si è ancora arrivati a un accordo per la formazione dell’esecutivo.
Martedì agosto tremila persone si sono riunite fuori dal parlamento per domandare al presidente di non modificare i risultati elettorali. Abdul Wali Neyazi, uno dei parlamentari rimossi, ha dichiarato che il governo ha permesso la rimozione solo di politici che non hanno alcun legame con il vertice.
La crisi politica arriva in un momento critico per il Paese. In alcune province la coalizione Nato ha cominciato a trasferire le responsabilità alle forze di sicurezza afgane ma il livello di violenza resta ancora alto.

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