10 caffé = 1 vita preziosa in Afghanistan
Da: NO MAS! – La voce di chi non ha voce
23 gennaio 2012
Pubblicato da Ilaria Brusadelli
Fahema e Shogofa ora hanno un futuro, Nahida potrà andare a scuola: sono solo alcune delle vite preziose salvate dai lettori dell’Unità che hanno sostenuto alcune donne afghane permettendo loro di scappare dalla violenza, di riscattarsi, di recuperare e sentire la loro dignità.
Abbiamo già parlato del progetto anche con la giornalista Cristiana Cella, che cura la pubblicazione delle storie delle donne e ha permesso all’Unità di diventare un vero media, un vero mezzo, tra due parti di una stessa umanità.
Ora ci sono tre donne che ancora hanno bisogno di un sostegno… come Nelofar, che ha bisogno l’equivalente di 10 caffè al mese: 120 euro una tantum o 10 euro al mese per raggiungere lo sponsor completo.
Forse una madre può capire il dolore di Nelofar non poter garantire un futuro ai suoi figli. Ci sono due alternative: rimanere con un cognato terribile che obbliga lei e i suoi figli a una vita miserabile oppure scappare con i figli, ma la condizione è che lei li possa mantenere. Quei “120 caffé” le permetterebbero di avviare un lavoro, salvando così lei, la sua dignità e i suoi figli.
C’è anche la piccola donna Fatoma, 12 anni, che ha bisogno di aiuti per una grave malattia al cuore.
Questo progetto è la dimostrazione che la cooperazione può avvenire in modi diversi, senza tute militari o armi. Lontano dalle stanze di potere che decidono su realtà che non conoscono. Salvare una donna significa salvare una famiglia, dare speranze ai figli che non conoscono altra condizione se non quella di guerra.
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