Il guadagno di Hekmatyar
TAG: Governo Karzai, USA
di Ajai Shukla, 4 settembre 2012, da Rawa News
Se frammentare il controllo dell’Afghanistan è il nuovo piano degli Stati Uniti, quale potrebbe essere il panorama dopo il 2014 in Afghanistan?
I media internazionali si lustrano di uno sviluppo di vasta portata in Afghanistan. Ci sono stati una manciata di rapporti abbozzati su “sommosse armate popolari locali” che hanno “espulso i talebani” da diversi distretti nella parte orientale dell’Afghanistan, ma ci sono state poche indagini o articoli su queste milizie. Nessuno ha fatto domande del tipo: come queste milizie sono riuscite a cacciare i talebani senza spargimenti di sangue, un’organizzazione che riesce a tener testa anche alle forze degli Stati Uniti? Dove queste milizie misteriose hanno ottenuto i fucili, granate con propulsione a razzo (RPG) e persino le radio che a quel che si dice posseggono? Milizie di paese, come uno spettatore Afghano che vive nel paese mi ha fatto notare, comunicano coi telefoni cellulari, non con le radio.
Alcuni veterani afghani, tra cui un membro del Parlamento, fanno notare le somiglianze impressionanti tra l’attuale rapporto su “insurrezioni popolari” e le relazioni incandescenti del 1994 che hanno accompagnato la nascita dei talebani. I media di quel tempo avevano dipinto i talebani come veicolo di resistenza popolare verso un ordine corrotto e brutale stabilito che ha creato posti di blocco casuali per estorcere denaro, stuprare le donne, e rapire giovani ragazzi per “bacha baazi”, frase agghiacciante afghana per indicare lo sfruttamento sessuale di giovani ragazzi. Dato il tono simile dei rapporti attuali (tranne che i talebani ricoprono ora un ruolo brutale), è importante chiedersi: che cosa è questa nuova milizia? E’ stato generato un altro mostro di Frankenstein?
Molte persone in Afghanistan sono certe che gli Stati Uniti stanno creando e finanziando queste “insurrezioni popolari”. Secondo questi osservatori, gli Stati Uniti hanno realizzato – in particolare dopo l’ondata di uccisioni fratricide, in cui 40 soldati della Nato sono stati uccisi quest’anno dai loro omologhi afgani – che le Forza di Sicurezza Afghane (ANSF) sono mal addestrate, immotivate e infiltrate di talebani, e non possono assicurare la sicurezza in tutto l’Afghanistan. E così la CIA e il comando militare statunitense in Afghanistan, con la benedizione del presidente Hamid Karzai, hanno abbracciato una logica semplice: creare più centri di potere che possono essere controllati, in modo da lasciare meno spazio per i recalcitranti talebani.
Le “milizie popolare” sostenute dagli Stati Uniti dietro le rivolte anti-talebani sembrano essere strutturate attorno al Hezb-e-Islami, il partito guidato da Gulbuddin Hekmatyar, un signore della guerra pashtun che è stato, permolti anni, il cagnolino del Pakistan in Afghanistan. Nel corso di questo ultimo anno, il signor Hekmatyar a quanto riferito ha fatto diversi viaggi a Kabul per negoziare con Karzai. Ora ha attaccato il suo carro agli Stati Uniti e al signor Karzai, in contrasto con le due fazioni talebane – quella del Mullah Omar, e la rete Haqqani – che hanno respinto qualsiasi colloquio con disprezzo. Il partito di Hekmatyar, l’Hezb-e-Islami, ha il vantaggio di una larga presenza. Ha contestato le ultime elezioni e ha una significativa presenza in Parlamento e nel Governo di Karzai. Hekmatyar nega ogni legame con Hezb-e-Islami, ma la maggior parte degli addetti prende questo fatto con le pinze.
La Direzione nazionale della sicurezza (NDS), l’agenzia di intelligence dell’Afghanistan che opera in stretta collaborazione con la CIA (e, per inciso, anche con l’intelligence indiana), ora controlla Hezb-e-Islami di Hekmatyar, dicono molti afgani informati. Rendendo più chiari i legami, Assadullah Khalid, il capo della NDS, ha rivendicato cinque delle recenti “rivolte popolari”, in cui la popolazione locale ha scacciato i talebani. Sembra evidente che la Hezb-e-Islami ha intrapreso un affare con la NDS, guadagnando lo spazio e le risorse della CIA-Pentagono per stabilire il controllo del dominio tradizionale di Hekmatyar: le province orientali di Nangarhar, Ghazni, Nooristan, Laghman, Badghis e Logar . Mentre Hekmatyar non è amico di nessuno, porgendogli le zone intorno a Kabul si verrebbe a creare un ostacolo contro i talebani, impedendo che il gruppo diventi abbastanza forte da entrare nella capitale come ha fatto nel 1996.
Il progetto di indebolire i talebani è evidente anche nell’emergere di una nuova milizia, Arbakai, che sta sfidando i talebani intorno a Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Non è certo una coincidenza che questa sia la provincia di Hekmatyar. Arbakai, la maggior parte degli abitanti intorno a Kunduz sono d’accordo, ottiene armi e finanziamenti provenienti dalle forze statunitensi.
Se frammentare il controllo dell’Afghanistan è il nuovo piano degli Stati Uniti, quale potrebbe essere il panorama dopo il 2014? Il potere del Mullah Omar non potrà essere bloccato nello stabilire il controllo sul sud dell’Afghanistan: sulle province di Kandahar, Helmand, Zabul, Farah, Nimroz e Uruzgan. Nel frattempo, l’Afghanistan è in fermento con la notizia che il Presidente Karzai ha raggiunto un accordo con la rete Haqqani, ha ceduto le tre province orientali di Khost, Paktia e Paktika, in cambio di un impegno della rete Haqqani a collaborare con Kabul (La genesi di questo accordo, ideato dall’esercito pakistano, è stato descritta il 21 agosto 2012 nel “General Kayani’s dilemma”).
Allo stesso tempo, le milizie di Hekmatyar, pro-Karzai, filo-Usa, stabilirebbero il controllo sulle province orientali di Nangarhar, Logar, Ghazni, Wardak, Parwan, Kapisa, Laghman e Kunar, e sulle aree selezionate del nord intorno a Kunduz. Il resto dell’Afghanistan dovrebbe essere controllato da ex leaders dell’Alleanza del Nord, che agirebbero di concerto o singolarmente. Al centro di questa rete ci sarebbe Hamid Karzai, a Kabul, che bilancerebbe il potere favorendo il gioco di uno contro l’altro.
Per tutti coloro che (come questo giornalista) hanno discusso per ricreare in Afghanistan la sua struttura federale, una tale disposizione sembrerebbe più praticabile rispetto al sogno occidentale di una democrazia liberale centralizzata, tenuta insieme da un esercito nazionale. Ma questo delicato castello di carte avrebbe molti contendenti- nessuno più pericoloso di Gulbuddin Hekmatyar. Nella recente storia afghana, nessuno ad eccezione del signore della guerra uzbeko Abdul Rashid Dostum, ha pugnalato più coetanei nella schiena. Analisti indiani considerano qualsiasi sviluppo che faccia male ai talebani come un fatto positivo. Hekmatyar potrebbe essere l’eccezione.
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