INTERNATIONAL CRISIS GROUP – NUOVO REPORT 2012: Fallimento della transizione in Afghanistan
Da: International Crisis Group
Kabul/Bruxelles, 8 ottobre 2012: l’Afghanistan sta precipitando verso una crisi politica devastante, proprio adesso che il governo dovrebbe prepararsi a prendere il pieno controllo della sicurezza nel 2014.
“C’è un rischio reale che il regime di Kabul possa crollare al momento del ritiro della NATO nel 2014”, dice Candace Rondeaux, analista Senior di International Crisis Group di Afghanistan. “La finestra per un’azione correttiva si sta rapidamente chiudendo”.
Afghanistan: LA LUNGA STRADA DELLA TRANSIZIONE – il nuovo rapporto 2014 di ICG – spiega come nel paese si stiano preparando altre elezioni fraudolente e come si stanno compremettendo le poche speranze rimaste per dare stabilità al paese e assumersi la piena responsabilità per la sicurezza.
L’esercito afgano e la polizia sono sopraffatti e turbati dalla transizione, dice Rondeau. “Un altro pasticcio elettorale e si giungerà al punto di rottura”.
La relazione spiega in dettaglio come i vari leader politici del paese si stanno preparando alla transizione che avverrà entro diciotto mesi. Il governo non ha recuperato credibilità – così dicono i sondaggi – dopo le caotiche e fraudolente elezioni presidenziali e parlamentari del 2009 e del 2010, e finora i leaders non sono stati in grado di invertire questa spirale discendente di sfiducia.
“Il Presidente Karzai e il Parlamento sanno da tempo cosa ddeve essere fatto per garantire un voto pulito, ma hanno sempre rifiutato di prendere qualsiasi serio passo in questa direzione”, dice Rondeau. «Karzai sembra più interessato a perpetuare il proprio potere con ogni mezzo, piuttosto che garantire la credibilità del sistema politico e la stabilità a lungo termine del paese».
La soluzione della lunga crisi amministrativa e costituzionale e delle dispute elettorali potrebbe essere la chiave per determinare se il sistema politico attuale sopravviverà al prelievo della NATO.
Se le elezioni saranno ancora fraudolente, il dubbio sulla credibilità delle autorità sarà ancora più profondo e la gente cercherà delle alternative.
Molti compiti chiave restano incompiuti, specialmente per quanto riguarda la supervisione elettorale. La confusione tra autorità rivali, le diverse commissioni e i vari tribunali, minaccia di distruggere interamente il sistema. Sono tante le debolezze costituzionali che devono essere affrontate, e lo “stato di diritto” deve essere rafforzato affinché la transizione sia portata a termine. Come primo passo, è necessario impostare la data per le elezioni presidenziali al più presto.
Purtroppo, è improbabile che molti nell’élite politica vogliano davvero risolvere il problema in questo modo. Il pericolo è che la priorità assoluta sia mantenere il controllo di Karzai, direttamente o tramite un candidato a lui prossimo. Lui e altri membri di spicco dell’élite possono mettere insieme un’ampia alleanza temporanea, ma la competizione politica rischia di diventare violenta dopo il ritiro della NATO.
Non può essere esclusa la possibilità che Karzai dichiari lo stato di emergenza come mezzo per estendere il suo potere.
Tale mossa potrebbe accelerare il collasso dello stato e probabilmente precipitare il paese in un’altra guerra civile. C’è ancora qualche possibilità per invertire la rotta nel breve termine. Altrimenti, garantire la pace in Afghanistan sarà una vaga speranza.
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