Salvare l’Afghanistan, insieme si può – Una capra per aiutare le donne
Romina Gobbo, FamigliaCristiana.it

«Il miglioramento della condizione femminile – afferma Selay Ghaffar, direttrice di Hawka, in Italia per un ciclo di incontri di sensibilizzazione – è divenuto parte dell’agenda politica, ma questo non ha comportato evoluzioni in positivo, perché chi sta al governo sono ex criminali di guerra, per i quali diritti umani sono parole vuote di significato. E non vi è alcun monitoraggio delle Nazioni Unite sulla reale applicazione delle risoluzioni che la comunità internazionale chiede al governo afghano per il rispetto delle donne. Del resto, nessuno dei governi che dichiara di voler affermare i diritti delle donne in Afghanistan, investe denaro per sostenere gli stessi diritti nel proprio Paese. Infine, la corruzione fa sì che, anche la presenza delle donne al governo, imposta come quota rosa, lasci spazio solo a quante sono legate da rapporti di parentela con gli attuali ministri».

Una capra affidata a una donna significa valore in termini di microcredito e serve al sostentamento della famiglia: dà latte, mette al mondo capretti, produce sterco da usare come combustibile. Le capre vengono acquistate in Tagikistan, al prezzo – elevato – di 250 euro l’una. Sono tra i pochi animali in grado di sopravvivere in terre aride e impoverite. «Potrebbero campare d’immondizia» dice la Dazzi. «Sono, inoltre, animali estremamente produttivi e funzionali». C’è pure un valore simbolico. «Le donne sono sostenute nel recupero, non solo dell’autonomia economica, ma anche dell’autostima e della dignità personale, con un ulteriore risvolto positivo. Gli uomini di Bamiyan si sono offerti di lavorare gratuitamente per contribuire alla causa della nostra associazione, riconoscendo così tacitamente il diritto delle loro donne alla gestione di un piccolo capitale. Inimmaginabile in un Paese dove un uomo che asserisce la parità dei sessi, può anche essere incarcerato per blasfemia».
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Se qualcuno volesse aderire al progetto, può rivolgersi all’associazione: 0437.29.12.98
e-mail: insiemesipuo@365giorni.org;
sito web: www.365giorni.org
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