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Afghanistan. Karzai: “Gli Usa manterranno 9 basi”

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Rinascita – 10/5/2013 di Ferdinando Calda

Karzai1 150x150Gli Stati Uniti vorrebbero mantenere 9 basi militari in Afghanistan dopo il ritiro del 2014, e il governo di Kabul è intenzionato a consentirlo perché “è nell’interesse del Paese”. Lo ha dichiarato ieri il presidente afgano Hamid Karzai, che però non si è espresso sulla spinosa questione dell’immunità giuridica per le truppe straniere. Condizione ritenuta indispensabile da Washington, sulla quale però Karzai ha bisogno del consenso del Parlamento e della Loya Jirga (un’assemblea popolare). Inoltre l’affermazione del presidente afgano solleva dei dubbi sull’entità del contingente Usa – e degli altri Paesi Nato – che dovrà rimanere nel Paese, dato che per presidiare e gestire tante basi saranno necessarie diverse migliaia di uomini.

“Concederemo l’uso delle basi perché ciò è nell’interesse del Paese”, ha dichiarato Karzai in un discorso televisivo rivolto agli studenti dell’Università di Kabul, senza però entrare nel merito dell’estensione a dopo il 2014 dell’immunità di fronte alla legge afgana per i soldati e i funzionari statunitensi. Una clausola richiesta da Washington (il mancato rinnovo dell’immunità da parte del governo iracheno portò al ritiro completo dall’Iraq nel 2011), ma sulla quale l’ultima parola spetta alla Loya Jirga (l’assemblea afgana che comprende leader politici, religiosi e tribali ed esponenti della società), almeno secondo quanto assicurato dallo stesso Karzai all’inizio dell’anno dopo un incontro con l’omologo Usa Barack Obama.

“Siamo impegnati in un negoziato molto delicato e cruciale con gli Usa”, ha spiegato Karzai, dicendo di rispettare le richieste e gli interessi statunitensi, ma aggiungendo che “anche l’Afghanistan ha le sue richieste”. Tra queste, che gli Usa aumentino gli sforzi nel processo di pace, rafforzino le forze di sicurezza afgane, forniscano un aiuto concreto all’economia con infrastrutture energetiche, strade e dighe, e sostengano la governance del Paese. “Se queste condizioni saranno soddisfatte, noi siamo pronti a firmare il patto sulla sicurezza”, ha affermato Karzai, in quello che sembra un tentativo per far digerire agli afgani un accordo con Washington senza che sembri l’ennesima resa al potente alleato e protettore.

Il dibattito sulla permanenza straniera in Afghanistan non interessa solo Kabul, ma anche Washington. Come riporta l’Afp, gli ufficiali statunitensi ritengono che lasciando nel Paese una forza di 6mila uomini (una cifra che dovrebbe rappresentare un compromesso tra gli almeno 10mila uomini chiesti dai militari e i circa 2/3mila ipotizzati dalla Casa Bianca) si potrebbero mantenere operative solo due basi: quella di Kabul e quella dell’aeroporto di Bagram.

Altre truppe dovrebbero arrivare dagli alleati, con i quali Karzai ha fatto sapere di voler siglare “un accordo distinto per ogni Paese Nato”. Londra ha promesso un migliaio di soldati e Berlino tra i 600 e gli 800. L’Italia ha ipotizzato di mantenere 200 istruttori e consiglieri militari a Herat. Tuttavia la protezione e il supporto logistico di questi istruttori comporterebbe lo schieramento di un contingente simile a quello tedesco.

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