Consapevolezza, organizzazione, lotta: nessun altra via per l’emancipazione delle donne!
Venerdì, 7 marzo 2014 – Documento del Solidarity Party of Afghanistan
L’8 marzo, Giorno Internazionale della donna, segna la lotta e la solidarietà delle donne in tutto il mondo per asserire i loro diritti calpestati e le catene imposte dal dominio maschile, dai regimi tiranni e dal sistema capitalistico. L’8 marzo è il giorno che proclama il rovesciamento delle istituzioni disumane e la rivolta contro le ineguaglianze che riducono ed esaltano la posizione delle donne come macchine per la riproduzione di figli e di strumenti per saziare la passione carnale degli uomini, e permettono che i più orrendi crimini siano perpetrati contro le donne.
L’8 marzo rende omaggio e rinnova l’intesa con il sangue versato da quelle come Nahid, Wajiha, Meena, Rosa Luxemburg, Leyla Qasim, Shirin Alam Holi, Zoya, Marzieh Oskoi, Tania e numerose altre donne in tutto il mondo. Queste campionesse dell’emancipazione delle donne provarono con la loro resistenza, lotta leggendaria e lo spargimento del loro sangue che le donne possono lottare fianco a fianco con gli uomini per una società senza oppressione, ingiustizia e che non c’è altra via per l’emancipazione dalla schiavitù e miseria.
Il nostro paese è privo di indipendenza e libertà, ed è schiacciato dai raid barbari degli occupanti e dai loro vili servi; perciò i diritti delle donne e i diritti umani in generale non hanno posto nella nostra società. In un paese che è stato reso privo d’indipendenza, parlare di democrazia e giustizia è demagogico.
Conseguentemente non possiamo congratularci con le nostre donne private d’espressione in questo giorno, perché sarebbe una vuota formalità – ciò che individui ed entità della nostra burocrazia ossessionata dal dollaro stanno facendo. Quando la totale maggioranza delle nostre donne passano la loro vita in una miseria spregevole, e in ogni momento i crimini più orrendi sono commessi contro di loro e le più avvilenti offese sono rovesciate addosso a loro, questo giorno può solo essere commemorato rinnovando il nostro voto ad intensificare la lotta per assicurare i diritti delle donne e smascherando e cacciando ogni forma di misoginia e i suoi perpetratori.
Pensiamo che nella situazione attuale, gli occupanti statunitensi e della NATO stanno tradendo vilmente il nostro popolo ed in particolare le nostre donne supportando i misogini signori della guerra e la mafia governativa corrotta di Karzai e segretamente spalleggiando i delinquenti Talebani, il partito ripugnante di Gulbuddin ed altre forze reazionarie. Gli Stati Uniti e la NATO continuano vergognosamente a sfruttare le sofferenze delle nostre donne, insistendo che gli afghani devono accettare la presenza delle basi militari permanenti degli Stati Uniti e della NATO in Afghanistan, altrimenti i diritti delle donne non avranno nessun difensore!
Con le grida di dolore e di angoscia di persone come Sahar Gul, Bashira, Sitara, Amina, Gul Bibi, Shakila, Noor Bibi e molte altre delle nostre sorelle, spezzate nel corpo, il cuore e lo spirito ancora risuona vivo nelle nostre orecchie da diverse parti del paese, gli Stati Uniti e i loro beniamini continuano ad usare le donne come pezzi di scambio nei loro traffici iniqui per ottenere i loro obiettivi infernali, mentre allo stesso tempo sostengono i reali perpetratori delle miserie e umiliazioni delle donne.
La costituzione di un Ministero degli Affari Femminili, le attività di centinaia di ONG e di organizzazioni della società civile di donne, la nomina simbolica di donne al parlamento e al governo e le disparate regole e misure superficiali, niente di tutto ciò può portare al più piccolo positivo cambiamento per le nostre donne. Se tali “sforzi” fossero efficaci, l’Afghanistan oggi sarebbe stato un paradiso per le donne. Ma le bugie manifeste del governo afghano e dei suoi padroni stranieri non sono un segreto e tutti quanti sanno che il nostro paese è un inferno che brucia per le donne come prima, durante il regime talebano dell’ignoranza e criminalità.
La consapevolezza, l’organizzazione e la lotta sono gli elementi essenziali per l’emancipazione delle donne. Fino a che le donne stesse non si mobiliteranno per entrare nell’arena politica e combatteranno per i loro diritti, nessun cambiamento fondamentale nella loro situazione e nessuna acquisizione di status valevole per loro nella società può essere ottenuto.In nessun paese del mondo il governo ha volontariamente accordato diritti alle donne. In verità sono state sempre le stesse donne che, con lotte coordinate, hanno forzato i governi ad accettare ciò che domandavano.
Nel circo delle elezioni presidenziali, i candidati che urlano più forte per i diritti delle donne sono quelli il cui passato è pieno di ignominia e crimini contro le donne. Un paio di loro hanno perfino inserito delle donne nella loro lista per ottenere i voti della metà della popolazione del paese. Ci sono tra i candidati quelli che non considerano le donne come esseri umani e non sono pronti a permettere che il sole e la luna possano cogliere un angolo del viso delle loro mogli, ma ora pronunciano belle ed affascinanti parole su i diritti delle donne”per ingannare metà della nazione.
Dal gregge dei candidati presidenziali, la maggior parte di quelli che emergono sono quelli si sono macchiati di crimini, corruzione e devastazione durante i tre decenni passati di distruzione e occupazione del paese. Ma perfino la più inconsapevole e incosciente popolazione ha scoperto attraverso l’esperienza passata che il prossimo presidente è già stato selezionato dalla Casa Bianca e ora si deve solo procedere con questo scandaloso spettacolo delle “elezioni democratiche” per proclamare il vincitore e per incoronarlo e installarlo nel palazzo presidenziale. Uno squallido gruppo di così detti intellettuali si sta prestando a ripulire le facce di candidati impresentabili.
Noi pensiamo sia impossibile per le nostre donne e per la nostra nazione ottenere i diritti più fondamentali o altri elevati valori attraverso mesti lamenti e richieste agli stranieri. È solo attraverso la lotta contro gli stranieri ed i fondamentalisti nel contesto di una società democratica basata sul secolarismo che le mani dei misogini e corrotti mercanti di religione possono essere tenute fuori dalla politica e le donne possono avere uno status uguale agli uomini e svolgere un ruolo degno nel progresso e prosperità del paese.
In occasione dell’8 marzo, il Partito di Solidarietà dell’Afghnistan (SPA) saluta tutte le gloriose donne del mondo che, a fianco degli uomini, sono alla testa della lotta per l’emancipazione e libertà. Lo SPA umilmente impara dal loro indomito esempio. Ancor una volta invitiamo tutte gli individui e le organizzazioni a prendere coscienza che nella situazione attuale il nostro paese prigioniero ha bisogno di sacrificio, coraggio e perseveranza da parte dei suoi coraggiosi figli. Dobbiamo rivoltarci contro i traditori della nazione ed i lacchè degli Stati Uniti, Iran e Pakistan che stanno conducendo il nostro paese verso l’abisso e la distruzione. Sarà così che avremo pagato il nostro debito storico alla nostra madre terra e fatto il nostro dovere nazionale.
Sorelle, nessuno vi aiuterà a meno che non vi solleviate per i vostri diritti!
Solidarity Party of Afghanistan (SPA)
8 marzo 2014
Kabul
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