Tendenze online – 19 aprile 2014
Roma, 19 apr. (TMNews) – In Afghanistan bambini di soli 6 anni lavorano come tessitori di tappeti, minatori, fabbri e costruttori di mattoni; altri fanno accattonaggio, rovistano tra la spazzatura o vendono ninnoli sulle strade pur di aiutare le proprie famiglie a sopravvivere. Sebbene il lavoro minorile sia vietato, le stime più attendili parlano di quasi due milioni di lavoratori-bambini, minori di età compresa tra i 6 e i 17 anni, pari a un quarto della popolazione con meno di 18 anni. E i numeri sono in aumento, denuncia oggi il Los Angeles Times in un lungo reportage, a fronte della crescita del settore minerario ed edilizio alimentata dagli aiuti internazionali.
Sebbene le leggi approvate nel 2007 e riviste nel 2012 vietino ai minori di 18 anni di essere impiegati in lavori pericolosi, consentendo a quelli di età compresa tra i 15 e i 18 anni di essere impiegati solo come apprendisti in “lavori leggeri”, famiglie e datori di lavoro ignorano tali norme per riuscire a sopravvivere.
“Si devono concentrare sull’oggi, non sul futuro dei loro bambini”, ha sottolineato il funzionario Unicef Sami Hashemi.
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