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Sima Samar perdona i “sanguinari esecutori”

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Farzad – 21 giugno 2014 – Dal sito di Hambastagi

787 sima samar forgive war criminals 1 300x220La risposta è semplice: ‘perdonare’ i criminali è ciò che vogliono gli Stati Uniti, interessati unicamente adistruggere e saccheggiare il nostro paese.

Questa richiesta viene avanzata da Sima Samar e dai suoi sostenitori. Un passo indietro nella storia recente degli Stati Uniti e dei loro interventi militari è sufficiente per capire come gli americani non abbiano saputo far altro che mettere in ginocchio il nostro paese privandolo di ogni risorsa non appena aver instaurato al governo i peggiori criminali e personaggi antidemocratici e corrotti del paese.

Questo è l’unico vero obiettivo degli Stati Uniti e di ogni forza occupante. Ed è proprio sulle basi di questa politica di interventismo che negli ultimi dodici anni gli Stati Uniti hanno presentato al mondo gli oppressori afghani come eroi nazionali e dato loro protezione.

Ed è proprio per questo motivo che gli Stati Uniti hanno stretto alleanze con membri dei partiti Khalqi e Parchami, con i talebani, con gli uomini di Gulbuddin e diversi tecnocrati, coinvolgendoli nel piano generale di saccheggio del nostro paese.

‘‘La forza per andare avanti e continuare la nostra battaglia ce la danno i nostri figli. Noi siamo state le prime madri ad essere nate dai nostri figli. Non volevamo che le loro vite fossero sacrificate invano.’’  Madri della Plaza de Mayo – Argentina.

 

La richiesta di ‘dimenticare il passato’ e ‘perdonare i criminali’, come cita lo slogan degli Stati Uniti e dei loro lacché, non è una semplice coincidenza, bensì la strategia adottata dagli Stati Uniti per mettere in ginocchio i paesi più poveri.

Gli Stati Uniti hanno infatti perseguito in ogni paese da loro invaso la stessa strategia attuata in Afghanistan: hanno messo al potere dittatori e assassini attraverso sporche alleanze o bagni di sangue, e consegnato ai propri cecchini una lista di personaggi ‘scomodi’, intellettuali e altre figure democratiche da eliminare, per poi starsene comodamente seduti a godersi il massacro in corso. Una volta eliminati i personaggi più scomodi – intellettuali, liberali, difensori della democrazia – gli Stati Uniti hanno presentato al mondo i propri uomini corrotti come eroi mentre proseguiva il piano di distruzione e saccheggio del nostro paese.

Cheryl Benard, moglie di Zalmay Khalilzad ed esperta analista della RAND Corporation, ha rilasciato importanti rivelazioni in merito al piano attuato degli Stati Uniti all’indomani della loro occupazione dell’Afghanistan: il piano, stando alle dichiarazioni di Benard, prevedeva appunto di eliminare i personaggi progressisti del nostro paese:

“…abbiamo consentito loro di sbarazzarsi e uccidere tutti i leader moderati. La ragione per cui oggi non abbiamo più alcuna figura moderata al potere in Afghanistan è perché abbiamo consentito questi pazzi di farle fuori tutte. Hanno ucciso le figure di sinistra più scomode, le più moderate. Il loro massacro è cominciato negli anni ’80… ’’ Asia Times, 18 Marzo, 2010

Un gruppo dei nazi-fascisti sopravvissuti alla persecuzione messi al servizio degli Stati Uniti sotto copertura della CIA

641 victims protest kabul dec11 2013 300x147 copyLa pratica del ‘perdono dei criminali’ venne introdotta dagli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra mondiale quando, nel 1945, gli americani salvarono 760 pericolosi ufficiali nazisti che lavoravano per conto di Hitler alla produzione di armi di distruzione e allo sviluppo di tecnologie militare avanzate e ritenuti responsabili dell’uccisione di milione di esseri umani.

Questi personaggi vennero presto arruolati negli organi militari statunitensi. Successivamente, gli Stati Uniti adottarono la stessa pratica in molti altri paesi. Basta ripercorrere la storia recente di alcuni di questi paesi per vedere come numerose altre iene inferocite quali Suharto in Indonesia, Fujimori in Peru, Noriega a Panama, Pinochet in Cile, Castillo Armas in Guatemala, e Hugo Banzer in Bolivia, siano state messe al comando dei rispettivi paesi dal governo degli Stati Uniti, con conseguenti bagni di sangue e violazioni dei diritti umani.

La Commissione Indipendente dei Diritti Umani in Afghanistan è uno di questi organi che hanno contribuito alla messa in atto di questa politica americana in nome dei ‘diritti umani’, della ‘giustizia transizionale’ legittimando la propria politica dichiarando l’ Afghanistan ‘‘non in grado di punire i responsabili dei crimini di guerra e contro l’umanità’’.

Samar è testimone del fatto che questi assassini criminali e traditori hanno messo in ginocchio il nostro paese; che i criminali più pericolosi sono stati liberati di prigione, e che i gli interessi più spietati sono stati fatti a discapito delle nostra gente. Se Samar avesse avuto anche un minimo di compassione per le vittime, allora avrebbe rassegnato immediatamente le dimissioni liberandosi così dal peso della responsabilità dei crimini che tutt’oggi restano impuniti.

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