Comunicato del Partito afgano della Solidarietà (Hambastagi)
dal sito di Hambastagi, 7 ottobre 2015
Bambini uccisi da un bombardamento della NATO nella provincia di Konar.
La democrazia e il benessere del popolo afgano possono essere raggiunti solo cacciando gli invasori e i loro tirapiedi
Sono trascorsi ormai quattordici anni di occupazione dell’Afghanistan da parte degli USA e dei suoi alleati. Gli invasori sono arrivati sotto l’ipocrita bandiera della “Guerra al terrore” e hanno trasformato la nostra patria in un cimitero di gente indifesa, uccidendo e depredando, facendo crescere la produzione e il commercio di oppio come mai prima d’ora, portando la guerra, ingrassando criminali e signori della droga. Perseguendo interessi geostrategici ed economici, le potenze d’occupazione hanno allestito basi militari dotate delle più moderne attrezzature, con lo scopo di mantenere il nostro Paese nel rogo della guerra e del terrore.
All’inizio dell’occupazione, i predoni degli USA e dei loro alleati andavano sbraitando di aver sconfitto i talebani e i terroristi. Ma i fatti di oggi, con il peggioramento delle condizioni di insicurezza in tutto l’Afghanistan e la caduta di Kunduz, svelano apertamente le sinistre mosse e le bugie degli invasori e dei loro tirapiedi tecnocrati.
Questi ultimi quattordici anni di perfide mosse politiche hanno dato alla gente la chiara consapevolezza che il terrorismo è uno strumento nelle mani del governo statunitense per sfruttare il mondo e rendere schiave le nazioni.
La proliferazione dei gruppi legati all’ISIS, armati e finanziati dal governo americano in Afghanistan e in altre parti del mondo, non è che la continuazione delle vecchie politiche di morte di cui siamo stati vittime negli ultimi quarant’anni, che di volta in volta hanno preso il nome di Ikhwan, talebani o Al-Qaeda e di altri assassini fondamentalisti che hanno operato con il supporto dei servizi segreti pakistani (ISI) e di altri governi fantoccio. Oggi l’ISIS sta gettando in un medioevo di sangue non solo l’Afghanistan, ma anche la Siria, l’Iraq e altri Paesi.
L’assassinio di più 300.000 afgani indifesi da parte di forze statunitensi e NATO, i massacri di civili per i bombardamenti in varie parti dell’Afghanistan, i test di armi chimiche, l’umiliazione sui corpi dei morti, lo stupro di donne e il recente bombardamento sull’Ospedale di Medecins Sans Frontières a Kunduz che ha ucciso il personale medico e indifesi pazienti: tutto questo è il risultato della “democrazia” dei B52 degli invasori, mentre i loro tecnocrati e sostenitori tirapiedi chiedono senza vergogna al popolo afgano di essere grato per il “sacrificio” e la “cooperazione” dei criminali americani e della NATO.
All’inizio di questa storia, gli USA hanno versato miliardi di dollari nelle tasche di elementi sanguinari e bande di criminali attraverso Karzai e i suoi compari. Li hanno così trasformati in capimafia di prim’ordine e poi li hanno messi insieme in un regime deforme in modo che questi burattini preparino il terreno per ogni bagno di sangue e ogni crimine secondo il desiderio del loro padrone. Gli occupanti hanno voluto un Afghanistan in balia dell’insicurezza, dell’instabilità e della guerra, per esportare il terrorismo nell’Asia Centrale e specialmente per colpire la Russia e la Cina. La vera vittima di questa politica fraudolenta è la nostra sfortunata gente.
Il Partito afgano della Solidarietà (SPA) considera e aborrisce il 7 ottobre (giorno dell’invasione dell’Afghanistan nel 2001 da parte degli USA e dei Paesi della NATO) alla stessa stregua dell’apocalisse del 27 dicembre (invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica nel 1979).
Gridando tutta la nostra aspirazione alla libertà, noi vogliamo l’uscita incondizionata degli invasori e dei parassiti dalla nostra terra.
Ancora una volta, il Partito afgano della Solidarietà (SPA) ricorda al nostro popolo coraggioso e ad ogni vigile individuo e organizzazione in Afghanistan che, in questo tempo in cui il nostro Paese reso schiavo patisce nel sangue e nel tradimento e, per vari complotti, brucia nel terrore e langue in spargimenti di sangue da nord a sud e da Farah a Kunduz, il silenzio è vergogna. Ciascuno di noi deve reagire in ogni modo, cogliendo ogni possibilità, contro questi giochi sporchi, contro questi traditori e specialmente contro i sedicenti intellettuali che si vendono al migliore offerente. Ciascuno agisca per portare la gente alla consapevolezza e per mobilitarla per una guerra d’indipendenza. Nessuna nazione nel mondo ha mai raggiunto la libertà, la democrazia e la giustizia senza la resistenza e la lotta.
Attraverso l’unità e la rivolta senza compromessi noi possiamo dare una lezione esemplare agli invasori e ai loro tirapiedi afgani. Una nazione senza indipendenza non raggiungerà mai la democrazia, la giustizia e il benessere!
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