Ricostruire Kobane attraverso l’iniziativa delle donne: il laboratorio di cucito
UIKI Onlus – 12/11/2015
L’emancipazione delle donne, la promozione della questione femminile, il sostegno dell’attivismo delle donne e il loro coinvolgimento nella sfera economica, sociale e politica sono un aspetto importante degli obiettivi del cantone di Kobanê. Parte di questo processo consiste nel sostegno di iniziative femminili e delle comuni, in particolare si incoraggiano le donne ad una maggiore autonomia finanziaria e all’autosufficienza in una società post conflitto dove molte donne hanno perso chi procurava loro i mezzi di sostentamento.
Come risultato di queste iniziative, nel cantone di Kobanê è stato aperto, in settimana, il laboratorio di cucito femminile. Lo scopo dell’iniziativa è quello di incoraggiare le donne a sviluppare la propria indipendenza economica, e svolgere un ruolo centrale nella ricostruzione e nella riabilitazione della loro comunità.
Le donne sono state selezionate tra le case in cui il capo famiglia è diventato martire a causa della guerra. Attualmente il centro di cucito ospita 12 donne, che hanno a disposizione 10 macchine da cucire, con l’obiettivo di renderne disponibile delle altre e dare la stessa opportunità ad altre donne.
Gli abiti prodotti vengono venduti, con l’obiettivo di aprire in seguito un negozio in città in cui le donne possano vendere i loro prodotti e recuperare un profitto per sostenere le loro famiglie.
Questa iniziativa non è la prima ad essere stata istituita a favore delle donne. Esiste, infatti, un’altra con cooperativa più grande che si chiama la commune delle donne di Amargi.
Il laboratorio di cucito delle donne è stato aperto alla presenza di molte esponenti femminili di primo piano all’interno del cantone e della comunità locale. In particolare, Mirwa Dereh, il co-presidente del movimento delle donne del cantone di Kobanê era presente per accogliere le beneficiarie e inaugurare il nuovo centro.
Mirwa ha sostenuto che si progettava di creare un centro che potesse ospitare 50 donne, ma attualmente la capacità è solo di 12. Affinché il progetto iniziale possa essere realizzato sarebbero necessarie altro 20 macchine, così come stoffe e l’attrezzatura necessaria ad una sartoria.
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