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Serviranno le prove di “esecuzioni” avvenute nell’ospedale afghano a fare giustizia sulla vicenda?

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di Jared Ferrie, dal sito di RawaRawa – 25 febbraio 2016

kunduz nato airstike oct3 15 33 Ottobre, 2015: Un ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz è stato colpito da un missile lanciato dalle forze americane. Decine i morti e feriti. Il personale medico ha dichiarato che le operazioni chirurgiche vengono ora effettuate nella parte meno danneggiata dell’edificio. (Foto: MSF)

Senza successo le indagini condotte finora

Il governo afghano e le forze Nato stanno conducendo delle indagini in merito al raid aereo delle forze speciali afghane che ha ucciso tre civili, tra questi anche un ragazzino. Ma il governo afghano e le forze Nato sono noti per la loro impunibilità, e sono dunque molte le perplessità riguardo l’affidabilità delle indagini in corso e sulla possibilità di fare chiarezza sull’accaduto.

Poco prima della mezzanotte del 17 febbraio scorso, le forze afghane, appoggiate da militari stranieri, hanno colpito una clinica ospedaliera gestita dal Comitato Svedese per l’Afghanistan nella provincia di Wardak. Bjorn Lindh, portavoce del Comitato, ha riferito all’agenzia di stampa IRIN che i soldati hanno accusato il personale medico della clinica di aver curato esponenti talebani.

“Dopo aver imbavagliato il manager della clinica e averlo rinchiuso in una stanza assieme ad altri membri del personale sanitario, due pazienti e un ragazzo di 15 anni che si trovava nella clinica per far visita ad un parente ricoverato, sono stati portati in un negozio nelle vicinanze e barbaramente uccisi’’ si legge in un comunicato di martedì scorso firmato della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan.

 

La missione Nato aveva inizialmente negato ogni coinvolgimento nell’operazione, dichiarando il 18 febbraio di non aver ricevuto ‘‘alcun comunicato in merito ad operazioni militari dalle forze di coalizione o americane condotte nei pressi dell’ospedale di Wardak.’’

Un comunicato dell’UNAMA ha tuttavia confermato la presenza di ‘‘forze militari internazionali’’, sostenendo dunque le accuse avanzate dal personale medico del Comitato Svedese. Quest’ultimo ha riferito che alcuni membri del personale sanitario avrebbero visto almeno due soldati in uniforme straniera ‘‘parlare molto probabilmente inglese’’.

Fonti della missione Nato ‘Resolute Support’, hanno riferito all’agenzia di stampa IRIN di non poter ancora confermare il coinvolgimento di forze internazionali nella tragica vicenda e hanno dichiarato di aver affidato ulteriori indagini sull’incidente ad una squadra speciale, il Joint Casualty Assessment Team.

“Il governo afghano sta effettuando ulteriori indagini’’, ha dichiarato il Colonnello Michael Lawhorn in un comunicato. ‘‘Inoltre, la missione Nato Resolute Support sta portando avanti un’inchiesta preliminare volta a determinare ogni responsabilità sulla morte dei civili.’’

Lindh ha aggiunto che il Comitato Svedese ‘non è soddisfatto’ dei risultati ottenuti e intende quindi lanciare un’inchiesta indipendente, mentre un documento di accusa formale nei confronti del governo afghano e delle forze Nato sarebbe in corso di revisione. Il documento farà appello al governo svedese affinchè venga fatta pressione diplomatica sul governo afghano e venga fatta chiarezza sulla triste vicenda.

“Sappiamo che in seguito all’incidente, è stato fatto molto poco’’ prosegue Lindh ‘‘ma speriamo di poter fare pressione e smuovere le indagini’’.

Dato l’insuccesso delle inchieste condotte negli ultimi 14 anni, dopo l’invasione americana dell’Afghanistan e la caduta del regime talebano, sono poche le speranze di ottenere verità e giustizia in questa vicenda. I militari americani condannati in tutti questi anni si contano infatti sulle dita di una mano.

‘‘Putroppo è raro che incidenti che vedono le forze internazionali responsabili di violazioni dei diritti umani o crimini extragiudiziari diventino oggetto di investigazione.’’ riferisce Patti Gossman, ricercatrice dell’ Osservatorio per i Diritti Umani in Afghanistan.

“Fonti ufficiali afghane conducono indagini approssimative su incidenti simili che vedono coinvolte le forze militari afghane. Non ci risulta infatti alcun caso di personale militare afgano perseguitato e condannato per i crimini commessi’’, ha riferito la Gossman all’agenzia IRIN.

Un portavoce del Ministero dell’Interno afghano, in comando delle forze speciali, non ha rilasciato alcuna dichiarazione al telefono e ha rifiutato di commentare la vicenda.

Lindh ha dichiarato che il proprio personale medico non conosce il motivo per cui due pazienti e il ragazzo sono stati prelevati dalla clinica e giustiziati, tuttavia, ci sono elementi che confermano la tesi secondo la quale la clinica del Comitato Svedese era un obiettivo militare a tutti gli effetti.

“Il personale medico è stato trattato in malo modo, alcuni dipendenti sono stati persino picchiati; i soldati accusavano lo staff di aver prestato cure mediche ad esponenti talebani’’, ha riferito Lindh.

Secondo la legge internazionale, qualsiasi attacco a strutture ospedaliere è considerato illegale, a prescindere da ogni affiliazione politica dei pazienti in cura. Tuttavia, secondo un rapporto UNAMA, il numero di ospedali e cliniche colpite dalle forze governative e dai gruppi insorgenti è in forte aumento.

Il rapporto UNAMA del 2015 pubblicato lo scorso mese denuncia ‘‘un forte aumento di incidenti in aree di conflitto, aventi come obiettivo specifico ospedali, cliniche e personale sanitario; sono inoltre in aumento anche le ricerche di forze speciali afghane e internazionali in merito alla posizione di queste strutture ospedaliere.’’

Lo scorso anno vi è stato almeno un caso evidente di bombardamento aereo che ha distrutto una clinica medica. Mentre le forze filo governative combattevano lo scorso ottobre per respingere l’avanzata talebana nella capitale provinciale di Kunduz, che i talebani avevano occupato, un missile statunitense ha colpito un ospedale gestito da Medici Senza Frontiere.

Tra le 42 vittime e i 43 feriti molti pazienti e membri del personale sanitario.

Fonti ufficiali afghane e americane hanno da subito fornito dichiarazioni contradditorie in merito all’accaduto, fino a quando l’esercito americano ha determinato l’errore umano come causa dell’incidente. Ma la versione non ha convinto la missione delle Nazioni Unite, UNMISS, che ha dunque richiesto l’apertura di un’ ‘‘inchiesta indipendente, imparziale e trasparente’’.

Anche gruppi fondamentalisti come i talebani e Stato Islamico (ISIS), hanno deliberatamente attaccato numerose cliniche e strutture mediche nel 2015.

Secondo il documento, l’UNAMA avrebbe poi registrato un aumento delle minacce e di atti intimidatori contro il personale medico da parte di ‘elementi anti-governativi’.
Complessivamente, il numero di vittime civili registrate lo scorso anno è stato il più alto dal 2009, anno in cui l’UNAMA ha cominciato ha documentare le morti civili; delle 11.002 vittime e feriti, il 62 per cento vedrebbe responsabili vari gruppi anti-governativi.

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