Guardian – 28/9/2016
Un Memo trapelato prima del vertice di Bruxelles rivela i piani dell’UE per rendere l’assistenza all’Afghanistan condizionale rispetto al tema sensibile dei migranti, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza del Paese.
Quando i donatori internazionali e il governo afgano si riuniranno a Bruxelles la prossima settimana, l’UE prevede di minacciare l’Afghanistan con una riduzione degli aiuti se il paese devastato dalla guerra non accetterà almeno 80.000 richiedenti asilo deportati.[…]
Al vertice di due giorni a Bruxelles, che inizia il 4 ottobre, i donatori internazionali sono tenuti a corrispondere grosso modo la $ 4 miliardi di dollari all’anno per i prossimi 4 anni, secondo quanto promesso in occasione della conferenza di Tokyo del 2012.
La pressione sull’Afghanistan è parte di una più ampia strategia dell’UE per rendere gli aiuti ai paesi poveri condizionali all’accettazione dei migranti deportati. L’esempio più noto è la transazione di 6 miliardi di dollari offerti alla Turchia affinché riprenda i richiedenti asilo e migliori i controlli alle frontiere. Altri paesi obiettivo sono il Niger, Etiopia, Nigeria, Libano e Libia. L’UE ha anche considerato accordi simili con l’Eritrea e il Sudan, i cui governi sono accusati di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
In Afghanistan, gli analisti denunciano che l’UE sta mandando indietro gente che torna al pericolo e alla miseria.
[sintesi CISDA]
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