Paura e dubbi per il ritorno del “macellaio di Kabul” per colloqui di pace.
Sune Engel Rasmussen – Kabul – The Guardian 4 maggio 2017
Uno dei più famosi signori della guerra afghani, accusato di molteplici attacchi terroristici e crimini di guerra è tornato trionfalmente a Kabul, in un contesto pubblico dopo 20 anni.
Gulbuddin Hekmatyar, come parte dell’accordo di pace sottoscritto col governo afghano lo scorso anno, è rientrato nella capitale con un a scorta armata e 4 elicotteri dell’esercito .
Ma entrando a Kabul la processione sembrava poco una delegazione di pace e più una milizia che esibiva lanciarazzi e mitragliatrici sul retro dei camioncini.
Hekmatyar si è diretto verso il palazzo presidenziale dove è apparso vicino al Presidente dell’Afghanistan Ashraf Ghani. “La cosa più importante per me è terminare questa guerra e salvare il paese dalla crisi” ha dichiarato il vecchio ex leader dei ribelli.
Non tutti in città si sono convinti. Per alcuni questo rientro ha riportato alla mente la guerra civile degli anni ’90, quando la capitale era bombardata dalle varie fazioni in guerra.
Il gruppo Hezb-i-Islamisi di Hekmatyar si pensa abbia distrutto e ucciso più di ogni altro signore della guerra. Primeggia tra tutti per un primato assoluto di abusi sui diritti umani. Oltre a bombardamenti indiscriminati su civili è accusato di assassini di intellettuali, femministe e sostenitori della casa reale. I suoi seguaci hanno diretto luoghi di tortura in Pakistan e gettato acido sulle donne…
Kate Clark, un’ analista del’ Afghanistan Analysts Network, ha detto che il ritorno di Hekmatyar con il benvenuto presidenziale segnala una riabilitazione della sua carriera politica.
“Hekmatyar è tornato su un tappeto rosso. Il fatto che il governo può fare questo senza menzionare i crimini di guerra è un fatto del tutto insolito.” La Clark lo ha paragonato ad alti politici e lo ha definito “Un islamista molto duro”.
Per Ghani, gli accordi di pace sono un compromesso voluto dai diplomatici e dai donatori stranieri come un primo passo verso la riconciliazione nazionale. Ma l’inclusione di Hekmatyar nella polveriera della politica afghana è un gioco d’azzardo. “Hekmatyar non è mai stato un giocatore di squadra non a mai lavorato per qualcun’altro”
Ghani, che coesiste in una non facile coalizione con il suo capo esecutivo, Abdullah Abdullah, ora deve fronteggiare un carismatico e storico leader forte in lizza con la base del proprio gruppo etnico, i Pashtun.
Un diplomatico occidentale suggeriva che Hekmatyar potrebbe agire a fianco Ghani, visto da alcuni come un tecnocrate astratto con pochi contatti con la sua gente. Il ritorno di Hekmatyar come leader dei Hezb-i Islami, la cui ala politica si è sempre più integrata nel governo, potrebbe ridargli forza politica. “Se il gruppo Hezb-i Islami si riunisce certamente diventa il più forte partito nazionale.” ha asserito il diplomatico.
Nel tentativo di cancellare il suo soprannome di “macellaio di Kabul”, Hekmatyar ha dipinto se stesso come mediatore di pace, apostrofando i Talebani “miei fratelli ” e chiedendo loro di deporre le armi.
La pace, ha detto a Kabul, giustificherebbe la partenza delle truppe straniere, una richiesta che ha definito recentemente come parte degli accordi di pace.
In tempi recenti, il gruppo di Hekmatyar era dietro sporadici attacchi terroristici incluso l’attacco suicida del 2011 in un supermercato di Kabul che uccise otto persone.
I donatori stranieri e i diplomatici hanno salutato l’accordo di pace come il primo passo necessario verso la riconciliazione con i Talibani, di gran lunga il più numeroso gruppo d’insorgenti. “Abbiamo promesso alla nazione che apriremo la strada per la pace e oggi un passo importante è stato fatto”, così ha dichiarato Ghani durante la cerimonia.
Hekmatyar si prevede farà un raduno dei suoi seguaci venerdì. Ha chiesto di potersi radunare in uno stadio ma non è chiaro se il governo lo permetterà.
Traduzione a cura del CISDA
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