Le trattative di pace viste da Kabul
CISDA – 11 agosto 2019 – Linda Bergamo
In questi giorni, la stampa internazionale dedica qualche trafiletto all’Afghanistan.
Gli americani, scrivono, stanno facendo pressione perché il processo di pace con i Taliban sia finalizzato entro il primo settembre. I rappresentanti americani infatti si ritrovano a Doha per l’ottava volta al tavolo con alcuni capi Talebani per discutere del futuro del paese.
Al tavolo dei negoziati però non partecipa il governo afgano, escluso per volontà dei Taliban perché ritenuto illegittimo. Infatti, reclamano innanzitutto un accordo con gli americani che preveda il ritiro delle loro truppe e di quelle dei loro alleati NATO dal paese e fino ad allora non ci parteciperanno a incontri con le autorità ufficiali.
Nel frattempo, auto-bombe e attentati suicidi organizzati dai Taliban stanno massacrando Kabul e la sua popolazione.
Ovviamente tra i punti discussi ai negoziati di Doha, negoziati di pace, figura l’impegno dei Taliban nell’impedire che l’Afghanistan ritorni un rifugio sicuro per il terrorismo internazionale, e che il territorio venga occupato da altri gruppi terroristici come Daesh e Al Qaida.
“Cosa ne pensi delle trattative di Doha in corso tra Taliban e Stati Uniti?” ho chiesto a un amico, militante nel partito politico Hambastagi (partito della solidarietà): “Beh, porteranno i Taliban ma non la pace perché, è importante sottolineare, oggi i Taliban combattono una guerra per procura per gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, il Pakistan, l’India, l’Iran, l’Arabia Saudita, in Afghanistan. Mi sembra ovvio che gli Stati Uniti non troveranno un accordo con Russia e Cina, che ambiscono al ruolo di superpotenze mondiali, o con l’Iran.
Gli USA porteranno alcuni gruppi di Taliban al potere, quelli che già supportano e con cui stringono accordi, mentre gli altri gruppi supportati dalle altre potenze continueranno la guerra. Il prossimo anno ci sono le elezione negli USA, il governo vuole dimostrare di star facendo qualcosa ai suoi cittadini, ingannandoli di star facendo la cosa migliore per il popolo afgano. Pensiamo che la guerra e il massacro continueranno perché i belligeranti non possono essere angeli della pace. Inoltre, gli Stati Uniti stanno supportando il progetto dell’ISIS per rimpiazzare le milizie talebane e continuare la guerra per procura contro Russia e Iran sul campo.
Mentre i capi talebani avranno posizioni di prestigio al governo, le loro milizie entreranno nell’ISIS… in Afghanistan diciamo che il turbante bianco dei Taliban verrà ricoperto dal turbante nero dell’ISIS.”
La violenza a Kabul continua, i Taliban guadagnano terreno più che mai prima d’ora dopo l’operazione militare che seguì l’11 settembre.
“La pace è una richiesta di ogni afgano, e non c’è dubbio che la pace stia arrivando” ha detto il presidente Ashraf Ghani durante il suo discorso dopo la preghiera dell’ Eid al palazzo presidenziale “Una pace che rispetti la dignità di ogni afgano”. Dignità.
In risposta a questa previsione di pace imminente, vi propongo questo messaggio di un amico, un talentuoso giovane pianista afgano che vive a Kabul, studia musica a Kabul, sogna a Kabul…
“Negli ultimi giorni a Kabul ci sono stati numerosi attacchi terroristici. Domenica ero dalle mie zie quando abbiamo sentito il rumore di un’esplosione. Circa un’ora dopo, abbiamo sentito un’ambulanza proprio fuori casa. Aveva trasportato il corpo del vicino di casa di mia zia, ucciso durante l’attacco. Sua madre, sua moglie (che aspetta due gemelli), le sorelle e altri membri della famiglia urlavano e piangevano mentre il corpo veniva portato fuori dall’ambulanza.
Da allora ci sono stati numerosi altri attacchi. Oggi, finito il mio esame, sono andato fuori per raggiungere i miei amici. Ho chiesto a un amico del suo esame e mentre stavamo parlando, un suono fortissimo fatto tremare la scuola. Il suono era veramente forte, così forte che l’ho sentito spingermi. Ho sentito rompersi i vetri. Mi sono guardato intorno per capire cosa stesse succedendo. Non ne ero ancora sicuro. Tutti iniziarono a correre all’interno dell’edificio mentre suonavano gli allarmi.
Entrai nella stanza blindata mentre e alcuni di noi controllarono le aule per assicurarsi che tutti fossero al riparo. Dopo essere entrato nel bunker, ho visto alcuni dei giovani studenti scioccati, piangere … Il personale e gli anziani stavano ancora coraggiosamente assicurandosi che tutti fossero nella camera blindata. Rimanemmo lì per un po ‘di tempo e una volta stabilito dove fosse avvenuto l’attacco, agli studenti venne detto di rimanere a scuola. In meno di un’ora l’orchestra ha iniziato le prove come non fosse successo nulla di straordinario.
Circa 20 persone sono state uccise e circa 150 ferite in un’esplosione di autobomba a pochi passi dalla nostra scuola… Eppure, sembrava la vita di tutti i giorni. Come se niente fosse…
È davvero questa la vita? Una roulette russa in cui sperare al meglio che, se sei fortunato, potresti vivere abbastanza a lungo per vedere un altro giorno… Non capisco perché gli umani non possano vivere in pace e armonia. Siamo in grado di raggiungere la luna, ma non possiamo amarci? Cosa ci vorrà? Quando sarà finalmente abbastanza?”
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