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In memoria di Cristina Cattafesta, una partigiana italiana!

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Rawa.org – 23 agosto 2020

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RAWA, insieme alle compagne italiane, promettono di continuare a sostenere le cause per le quali s’impegnava.

La mattina del 7 agosto 2020 siamo rimaste sconvolte dalla notizia della morte di Cristina Cattafesta, amata amica e sorella di RAWA. Porgiamo le nostre condoglianze a Edoardo Bai, il suo compagno, a sua madre, alle sue sorelle e alle compagne del CISDA per la terribile perdita di questa donna magnifica.

Cristina era un’attivista italiana che sosteneva le nostre posizioni e battaglie sin dal suo primo incontro con delle attiviste di RAWA a un evento in occasione dell’8 marzo 2000; da allora non ha mai smesso di sostenere RAWA e altre forze rivoluzionarie e democratiche in Afghanistan. È stata diverse volte in Afghanistan e Pakistan durante il periodo medievale dei talebani, e ha poi iniziato a organizzare ogni anno delegazioni in Afghanistan per sensibilizzare le organizzazioni, i media e gli intellettuali italiani sul lavoro e la lotta delle forze rivoluzionarie afghane. 

 

72cristina rawa event mar8 2006 kabul

Durante l’oscuro dominio dei talebani, Cristina e altre donne progressiste italiane fondarono il “Coordinamento in sostegno delle donne afghane” (CISDA), di cui è rimasta presidente fino alla fine dei suoi giorni. Attraverso questa organizzazione ha continuato a sostenere le attività politiche e sociali delle donne afghane. Negli ultimi venti anni Cristina e le sue compagne hanno fornito un aiuto prezioso a RAWA e alle altre donne afghane aiutandole a creare corsi di alfabetizzazione, scuole per bambini, laboratori d’artigianato, cliniche e altri progetti generatori di reddito.

Oltre a prodigarsi per raccogliere fondi, Cristina è stata più volte con le donne di RAWA nelle remote provincie afghane, rischiando di persona per vedere i progetti in corso.

72cristina march10 2004 peshawar rawa event

Grazie all’impegno di Cristina e del CISDA, le attiviste di RAWA hanno avuto la possibilità di partecipare a molti incontri in Italia e in Europa, dove hanno potuto parlare delle atrocità commesse dai jiadisti fondamentalisti, dai talebani e dal regime voluto dagli Stati Uniti e permettendo così a molti cittadini europei di conoscere la verità sulla tragedia in atto nell’Afghanistan occupato.

Cristina e il suo compagno Edoardo hanno sempre accolto le attiviste afghane nella loro casa mettendo a loro disposizione tutte le loro risorse. La casa di Cristina ed Edoardo a Milano è stato un luogo che ha accolto rivoluzionari afghani, curdi, palestinesi, algerini e turchi.72cristina_carla_in_rawa_orphanage_copy_copy_copy.jpg

Nonostante avesse un alto livello d’istruzione e un’esperienza nei movimenti antifascisti e antiimperialisti, parlava spesso con modestia di come la sua vita era cambiata da quando aveva incontrato le donne di RAWA e di quanto avesse imparato nel corso del lavoro di collaborazione con loro. Diceva: “Ho imparato da RAWA come identificare i nemici e poi, senza timore, aprire la strada a una lotta senza tregua nei loro confronti, e a condurre un’organizzazione di donne creando per loro opportunità politiche”.

Sulla scia delle crescenti rivolte armate delle donne guerrigliere kurde contro l’invasione dell’ISIS, Cristina ha deciso di schierarsi al loro fianco, organizzando una delegazione in Bakur (Kurdistan turco) e a Kobane. Nella primavera del 2018, al suo ritorno da Diyarbakir [dove era andata come osservatrice internazionale delle elezioni in Turchia] è stata fermata all’aeroporto e incarcerata dalla polizia di Erdogan con l’accusa di sostenere il Partito Democratico dei Popoli (HDP).

Il suo spirito impavido è sempre stato un esempio per le sue compagne. Riguardo alle preoccupazioni sulla sicurezza delle delegazioni italiane che venivano in Afghanistan, al tempo in cui le condizioni di sicurezza si stavano deteriorando, Cristina decideva comunque di programmare i viaggi ed era spesso solita minimizzare i rischi con senso d’umorismo e battute dicendoci che la sua vita non era più preziosa della loro e che considerava un onore morire al loro fianco in Afghanistan.

72cristina in a rawa school in afghanistan

Purtroppo, la nostra cara Cristina non è più con noi, ma il suo impegno, la sua lotta, il suo spirito vivace e la sua gentilezza saranno per sempre ricordati nei nostri cuori. RAWA insieme alle compagne italiane promette di continuare a sostenere le cause per le quali Cristina si impegnava

 

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