Attivisti protestano contro la politica migratoria della UE sul confine croato
Washingtonpost.com Associated Press 19 giugno 2021
MALJEVAC, Croazia – Decine di sostenitori dei diritti umani hanno bloccato per un breve tempo il confine tra Croazia e Bosnia sabato scorso per protestare contro le politiche migratorie dell’Unione Europea.
I dimostranti chiedevano che l’agenzia della UE , Frontex. sia smantellata e che i paesi interrompano i respingimenti dei migranti che tentano di raggiungere l’Europa occidentale.Sventolando striscioni che dicevano “Basta con le deportazioni” oppure “Nessuno essere umano è illegale”, hanno parcheggiato le macchine sul confine e gridato slogan contro la UE.
Nessun incidente è stato riportato dalla polizia che era nelle vicinanze.
La polizia croata è stata accusata di usare violenza per respingere i migranti che cercano di entrare dalla Bosnia, accuse che le autorità hanno negato.
Migliaia di persone rimangono incastrate in Bosnia mentre aspettano l’occasione per entrare in Croazia, che è membro della UE e spostarsi verso altri e più ricchi paesi nella UE.
Francesco Cibati, di un gruppo per i diritti basato a Trieste, ha detto che i dimostranti sono venuti a chiedere che a ciascuno sia riconosciuto il diritto d’asilo. Ha detto che organizzazioni dalla Spagna, Germania, Francia, Austria e Slovenia hanno partecipato alla protesta.
“L’Unione Europea sta respingendo violentemente la gente e la polizia croata sta facendo ciò in nome dell’Unione Europea, pagata dall’Unione Europea” ha detto. “Così noi siamo qui per protestare per questa situazione, che è intollerabile.”
Migranti che fuggono da guerra e povertà nel Medio Oriente, Africa o Asia vengono nei Balcani arrivando prima in Turchia, poi entrando in Grecia o Bulgaria prima di muoversi verso il nord della Macedonia, Serbia e Bosnia.
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