difesaesicurezza.com Francesco Bussoletti 13 aprile 2023
L’ONU sospende le attività umanitarie in Afghanistan dopo il ban dei talebani alle cooperanti. L’Emirato Islamico prova invano a mettere una toppa, ma è peggio del buco. Inoltre, è sempre più in crisi e la stagione calda è in arrivo.
Le Nazioni Unite hanno deciso di sospendere le attività umanitarie in Afghanistan a seguito delle restrizioni imposte dal governo alle cooperanti di sesso femminile. Il portavoce dell’Emirato Islamico, Zabihullah Mujahid, ha provato a smorzare la polemica, affermando che la decisione dello IEA “non vuole creare un ostacolo per l’ONU, ma chiarire che si tratta di una questione interna afghana, che non crea problemi a nessuno e dovrebbe essere rispettata da tutte le parti”. Ovviamente, le sue parole hanno ottenuto l’effetto opposto, aumentando l’indignazione internazionale e rafforzando la scelta di fermarsi delle Nazioni Unite. Peraltro, questo è un momento molto delicato per il regime: la crisi umanitaria nel Paese asiatico continua ad aggravarsi e peggiorerà ancora con l’arrivo della stagione calda. Inoltre, i fondamentalisti – nonostante i proclami – sono sotto scacco dei jihadisti di ISIS Khorasan Province (ISKP, ISIS-K), che continuano a rafforzarsi.
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