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L’AFGHANISTAN DUE ANNI DOPO. Cisda

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Le donne afghane non si arrendono al regime dei talebani

CISDA, Comunicato, 14 agosto 2023

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15 agosto 2021: i talebani entrano a Kabul da vincitori, quasi senza sparare un colpo, dopo 20 anni di invasione NATO e USA che hanno riconsegnato l’Afghanistan (con tutti gli armamenti) ai barbari fondamentalisti che dicevano di voler sconfiggere per portare “la democrazia” e affermare “i diritti delle donne”.

Due anni, ma per la popolazione afghana, in primo luogo le donne, questa è solo la continuazione di una tragedia che dura da oltre 40 anni fatta di guerre, fondamentalismi, povertà e deprivazione di diritti. Nel silenzio, lontano dai riflettori che dopo l’agosto 2021 hanno illuminato la scena per pochi mesi ma evitando di parlare delle gravissime responsabilità dell’Occidente e senza rendere conto di 20 anni di occupazione militare costata complessivamente circa 2300 miliardi di dollari.

La popolazione è allo stremo: nel 2022 oltre il 90% ha sofferto di insicurezza alimentare, con conseguenze devastanti. Le donne sono private di ogni diritto: non possono frequentare la scuola, praticare attività sportive, lavorare, uscire di casa senza un familiare che le accompagni, passeggiare in un parco pubblico, viaggiare… Per i talebani non hanno diritto di esistere, se non per procreare e occuparsi di figli e casa, troppo spesso in famiglie violente che non rischiano nulla dal momento che ogni legge che avrebbe potuto colpirli è stata cancellata.

Chi lotta e ha sempre lottato per la libertà, per i diritti delle donne, per i diritti umani è in pericolo e deve muoversi in clandestinità, tra mille ostacoli: i talebani hanno vietato il dissenso e fanno arresti di massa; i prigionieri spesso spariscono o vengono torturati.

Le nostre compagne di RAWA sono determinate a restare nel loro paese, a continuare la resistenza contro l’imperialismo, il fondamentalismo e il sistema patriarcale. “Le donne” dicono, “sono le principali vittime delle politiche dell’imperialismo e del fondamentalismo islamico ma, nonostante le grandi sofferenze, continuano a lottare con coraggio e non si sono mai arrese. Gli USA, da potenza imperialista che persegue solo i suoi interessi, mettono in secondo piano le sofferenze della popolazione afghana e non esitano a sostenere e a portare al potere i gruppi più brutali per mantenere il controllo.

 

Nonostante le carcerazioni, le torture, gli stupri e le umiliazioni, questo gruppo di donne consapevoli sta continuando la sua lotta, sostenendo la popolazione e le donne con aiuti concreti ma avendo ben chiaro che la lotta contro il fondamentalismo non può essere separata dalla lotta contro l’imperialismo USA.”

CISDA continuerà a stare al loro fianco in tutti i modi possibili, consapevoli che la loro resistenza al fondamentalismo ci riguarda tutte, è una lotta che deve vedere le donne di tutto il mondo unirsi e camminare insieme per liberarsi ovunque dalla tirannia del patriarcato.

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