No al piano del governo talebano di registrare i giornalisti
Il progetto talebano di registrare i giornalisti per limitarne la libertà di stampa e aumentarne il controllo deve essere annullato, ha dichiarato lunedì l’Afghanistan Journalist Center
Comunicato stampa, AFJC, 4 aprile 2023
Domenica 2 aprile, il Ministero dell’Informazione e della Cultura talebano ha dichiarato in un comunicato di avere in programma di registrare tutti i giornalisti afghani nel database del Ministero e di rilasciare loro carte d’identità per la stampa.
E’ poco chiaro se il registro sia obbligatorio o volontario e il piano non usa la parola “obbligatorio”, ma il portavoce del ministero Abdul Matin Qane ha detto che una volta che i giornalisti e gli operatori dei media si saranno registrati sarà fornito loro uno spazio di lavoro migliore e un accesso più facile.
L’Afghanistan Journalist Center (AFJC) ha dichiarato: “Questo piano viola lo spirito essenziale del giornalismo e l’indipendenza dei giornalisti, ostacola la capacità di lavorare dando alle autorità un controllo eccessivo su di loro e accentuandone la pressione”. “Riteniamo che questo piano vada oltre l’autorità del Ministero dell’Informazione e della Cultura e ne chiediamo la cancellazione”.
In un’altra mossa, il ministero ha parlato di un accordo inter-agenzie tra i ministeri dell’Informazione e della Cultura, degli Interni, della Virtù e del Vizio, degli Esteri e i dipartimenti generali dell’Intelligence che prevede che il ministero dell’Informazione e della Cultura sia la sola e unica istituzione responsabile per i media.
Nella dichiarazione il Ministro dell’Informazione e della Cultura talebano ad interim Mullah Khairullah Khairkhwah ha affermato che nessun organo ha il diritto di interferire direttamente negli affari della stampa del Paese se non il Ministero e la Commissione sulle violazioni dei media.
L’AFJC accoglie l’accordo tra le agenzie come un passo positivo e ne chiede l’attuazione come previsto dalla Legge sui mass media dell’Afghanistan”.
L’Afghanistan ha assistito a un aumento senza precedenti di episodi di violenza e minacce ai giornalisti dopo la caduta di Kabul a metà agosto 2021, periodo in cui L’AFJC ha registrato 319 casi di violazione della libertà dei media tra cui almeno 160 casi di detenzione a breve termine di giornalisti. La maggior parte di questi episodi è stata perpetrata da agenzie o persone appartenenti ai Talebani, in particolare dalla polizia e dalla Direzione generale dell’intelligence (GDI).
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