Un 8 marzo di lotta internazionalista: il comunicato di CISDA
da CISDA, marzo 2023
Carissime compagne,
avremmo tanto voluto essere in presenza tra voi oggi con una nostra delegazione, ma i tempi sono persino più difficili che in passato.
Questa distanza fisica forzata si accompagna però anche ad un approfondimento della nostra relazione con tutte voi: mai come oggi vi sentiamo vicine e unite in una lotta comune.
Le notizie che ci mandate sul regime di apartheid a cui siete confinate, sulle incredibili violazioni dei diritti più elementari in quanto donne, ci colpiscono profondamente: per il legame di affetto che sentiamo per voi, ma anche perché sappiamo che, a poche migliaia di chilometri di distanza, nessuna di noi, nessuna nostra figlia, può sentirsi al sicuro finché questo abominio dell’umanità non verrà completamente cancellato.
Assistiamo con sgomento alla complicità dei nostri governi e delle istituzioni internazionali, pronte a scendere a compromessi sulla pelle delle donne, e tocchiamo con mano la inconsistenza della democrazia che ci siamo illuse di possedere come un bene almeno in parte ormai acquisito.
Attraverso di voi, abbiamo dovuto infatti prendere atto che nulla è acquisito, dei diritti umani essenziali goduti dalle donne: essi possono diventare in ogni momento merce di scambio in nome di interessi superiori, di stato e internazionali.
Anche qui in Occidente vediamo ridursi gli spazi di autodeterminazione delle donne, e le opportunità di partecipazione in condizioni di sostanziale uguaglianza alla vita sociale, al lavoro, alla politica. Gli ostacoli si moltiplicano per tutte le donne, ma in modo particolare per l’enorme maggioranza economicamente e socialmente svantaggiata, mentre si approfondisce il divario con le élite che si stanno velocemente arricchendo.
Mai come oggi la lotta delle donne per la liberazione dall’oppressione di genere, si intreccia con quella di classe (parole ormai completamente fuori moda ma tragicamente necessarie) e con quella degli altri soggetti marginalizzati dal sistema.
Questa giornata internazionale ci risveglia a questa lotta, necessariamente solidale e internazionalista. Siamo in grande difficoltà nel superare divisioni e individuare obiettivi concreti e realistici su cui convergere, strategie e strumenti efficaci. Ancora una volta, come ci accade da oltre 20 anni, guardiamo a voi come a un modello di organizzazione in cui trovare ispirazione. Pensiamo infatti che la vostra determinazione e capacità di azione nelle situazioni più difficili, a partire dalla base, dai bisogni elementari delle donne a cui tutto è negato, per renderle protagoniste di progetti politici a lungo termine, vi renda leader nel movimento di donne globale. Abbiamo sempre cercato di imparare da voi, ma perdonateci: siamo pessime alunne. Guardiamo con speranza alle vostre giovani leve, le studentesse davvero più motivate del mondo, che superano ogni divieto per conquistare una formazione globale, come persone e attiviste, prima che come professioniste in ogni campo. Vorremmo imparare da voi a consegnare anche qui alle giovani generazioni l’energia, la passione, i grandi valori e gli strumenti necessari per prendere in mano il proprio destino. Il mondo che stiamo loro consegnando ha davvero molto bisogno di cura e trasformazione. Grazie quindi: come dice un vostro bellissimo proverbio, anche se ci sentiamo deboli, sappiamo che alle nostre spalle ci sono le montagne. Voi siete le nostre splendide montagne afghane.
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