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Vertice alle NU su l’apartheid di genere

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Si è tenuta il 22 settembre la prima sessione per discutere dell'”apartheid di genere” in Afghanistan. Bennett ha sollecitato il dialogo “con” le donne afghane non solo “su” di loro

Hasht-E Subh, 23 settembre 2023

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Richard Bennett, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, afferma che la sfiducia delle donne e delle ragazze afghane nei confronti della comunità internazionale “può essere affrontata solo con azioni pratiche, non bastano condanne ed espressioni di simpatia”. 

Bennett ha fatto queste osservazioni venerdì 22 settembre durante una sessione intitolata “Combattere l’apartheid di genere” tenutasi a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Sulla base delle dichiarazioni delle donne afghane, ha sottolineato che la “disperazione” ha preso piede tra le donne e le ragazze afghane e che “la comunità globale le ha tradite”.

Bennett ha dichiarato: “Tra le donne afghane è palpabile la sensazione di essere dimenticate dalla comunità internazionale. Quando le ho incontrate in vari luoghi, ho percepito una sorta di disperazione nelle loro parole. Le ragazze e le donne afghane credono che il mondo le abbia tradite, che noi le abbiamo tradite. Questa sfiducia può essere alleviata solo con azioni concrete, non con condanne ed espressioni di simpatia”.

Richard Bennett ha sottolineato che le donne afghane dovrebbero avere un ruolo significativo nelle decisioni politiche all’interno dell’Afghanistan e nelle organizzazioni internazionali. Ha aggiunto: “Dovremmo parlare con le donne afghane, non su di loro”.

Secondo lui, i Talebani hanno adottato una politica deliberata per minare i diritti delle donne afghane.

Recentemente, attivisti per i diritti umani e sostenitori dei diritti delle donne hanno sollevato numerose richieste per il riconoscimento dell'”apartheid di genere” nell’Afghanistan controllato dai talebani.

Il relatore speciale ha dichiarato: “Le molestie sessuali sono considerate un crimine internazionale, ma l’apartheid di genere non è la stessa cosa. Riconoscere l’apartheid di genere può stabilire un principio per le leggi internazionali secondo cui i Paesi che non rispettano questo principio non devono essere riconosciuti”. Ha detto che l’istituzione di un sistema di responsabilità in Afghanistan potrebbe aiutare le donne del Paese a cercare giustizia in quanto “la Corte penale internazionale può fornire una buona piattaforma per la responsabilità attraverso i procedimenti legali”.

Bennett ha anche proposto che le persone che violano i diritti umani debbano subire delle sanzioni.

Naseer Ahmad Faiq, incaricato d’affari della Missione permanente dell’Afghanistan presso le Nazioni Unite, ha dichiarato all’inizio di questa sessione che le restrizioni dei Talebani contro le donne e le ragazze avranno un impatto negativo diffuso sull’intera società afghana.

Faiq ha ricordato che negli ultimi due anni i Talebani hanno tenuto l’Afghanistan “in ostaggio”, creando una crisi umanitaria, economica e politica.

Ha sottolineato che le donne e le ragazze, che costituiscono la metà della popolazione, hanno sofferto di più sotto il dominio talebano e questa situazione non è altro che un apartheid di genere, che minaccia i valori comuni della comunità internazionale.

Vale la pena ricordare che quella di venerdì 22 settembre tenuta dalle Nazioni Unite è stata la prima sessione in assoluto per discutere dell'”apartheid di genere” in Afghanistan, con la partecipazione di rappresentanti di Paesi e organizzazioni per i diritti umani.

Durante la sessione sono intervenuti Richard Bennett, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, Rina Amiri, inviata speciale degli Stati Uniti per le donne, le ragazze e i diritti umani in Afghanistan, e diversi rappresentanti degli Stati membri delle Nazioni Unite.

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