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Mese: Gennaio 2010

Sondaggi delle Nazioni Unite sull’enorme livello di corruzione in Afghanistan

Donne AfghaneFonte: BBC News
Le Nazioni Unite affermano che la corruzione sta ritardando lo sviluppo dell’Afghanistan.
Secondo un report delle Nazioni Unite, negli ultimi 12 mesi gli Afghani hanno pagato 2.5 miliardi di dollari in tangenti, l’equivalente di quasi un quarto di legittimo GDP.

Secondo un sondaggio rivolto a 7.600 persone, circa il 60% di queste risulta più preoccupato per la corruzione che per l’insicurezza o per la disoccupazione.

Il report aggiunge che durante l’ultimo anno più della metà della popolazione ha dovuto pagare almeno una tangente a un funzionario pubblico. Tutto ciò è in netto contrasto con un recente sondaggio della BBC, secondo cui l’economia sembra essere la massima preoccupazione della popolazione afghana.

Il sondaggio promosso in dicembre dalla BBC e da altri media radio-televisivi afferma che solo il 14% degli Afghani considera la corruzione come il problema maggiore. Il 34% dichiarerebbe di essere più preoccupato per l’economia e il 32% per la sicurezza.

Al contrario, secondo il sondaggio delle Nazioni Unite la media di ogni tangente è di circa $ 160, tenendo conto che l’entrata media annuale afghana è di $ 425.

La maggior parte delle tangenti viene pagata alla polizia, ai giudici e ai politici, ma anche i componenti di organizzazioni internazionali e di ONG sono considerati corrotti.

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Afghanistan: le sofferenze delle spose e delle madri bambine

Fonte: Wunrn.com

KANDAHAR, 11 dicembre 2009.   Rabia, di 14 anni, aspetta il primo figlio ed è sposata da meno di un anno ad Haji Obaidullah, di 49 anni, di cui è la seconda moglie.   “Dovrebbe partorire fra pochi giorni, ma questa è la sua prima visita in una struttura sanitaria”, dice Nazia Hemat, un’ostetrica che lavora presso l’ospedale Mia Abdul Hakim, nella provincia meridionale di Kandahar.   Rabia è comunque fortunata perché è potuta venire in ospedale: “Spesso gli uomini non permettono alle mogli incinte di andare negli ospedali o dai dottori” dice Ranna Tarin, direttrice del Dipartimento degli Affari Femminili di Kandahar, chiamato IRIN.   “Sappiamo che ci sono giovani donne che muoiono durante la gravidanza o il parto, ma non sappiamo quante siano”, dice Shamsuddin Tanwer, un funzionario dell’AIHRC (Afghan Independent Human Rights Commission) di Kandahar, la seconda città più grande del Paese.

La legge afgana stabilisce che l’età minima per il matrimonio è 16 anni per le donne e 18 anni per gli uomini, ma molti si sposano in età più giovane e senza il genuino consenso delle persone coinvolte (gli sposi).   Secondo i dati dell’AIHRC, il 60-80% dei matrimoni sono forzati e/o al di sotto dell’età minima stabilita.   La madre di Rabia, Amina, dice che sua figlia si è sposata in età inferiore ai 16 anni perché “tutta la gente e tutti i genitori si comportano così” e perché “non è bene tenere in casa una ragazza per molto tempo; è meglio che vada a vivere nella casa del marito il prima possibile”.   Secondo l’AIHRC, la povertà, l’analfabetismo e la mancanza di consapevolezza sui pericoli di un matrimonio precoce, sono le ragioni principali per cui i genitori fanno sposare le loro figlie in età prematura.

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Sempre più donne afgane scelgono il suicidio

Fonte: The Globe and mail

Un report del Dipartimento agli Affari Esteri canadese denuncia la situazione delle donne afgane che sempre più scelgono la via del suicidio per sfuggire alla violenza e alla brutalità della loro vita quotidiana. Uno studio inglese, citato dal report, pubblica cifre incredibili: l’87% delle donne afgane lamenta di aver subito violenza, metà delle quali violenza sessuale; il 60% dei matrimoni sono forzati; il 57% dei matrimoni sono con ragazze al di sotto dei 16 anni

Afghanistan –  Women Turning to Suicide in Greater Numbers: Report

Human rights report from Canada’s Foreign Affairs Department says domestic violence and rape are common occurences despite new awareness.
Ottawa — The Canadian Press Published on Wednesday, January 06, 2010

Murray Brewster

More Afghan women are choosing suicide to escape the violence and brutality of their daily lives, says a new human-rights report prepared by Canada’s Foreign Affairs Department. The 2008 annual assessment paints a grim picture of a country where violence against women and girls is common, despite rising public awareness among Afghans and international condemnation. “Self-immolation is being used by increasing numbers of Afghan women to escape their dire circumstances, and women constitute the majority of Afghan suicides,” said the report, completed in November 2009. The document was obtained by The Canadian Press under the Access to Information Act.

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