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Mese: Aprile 2011

REPORT DI HAWCA (Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan) sulla 55^ sessione di CSW (Commission on the Status of Women) tenutasi a New York

DA HAWCA NEWS

Selay Ghaffar, direttrice esecutiva di HAWCA e attivista di rilievo per i diritti delle donne afghane, è stata ancora una volta la portavoce delle donne e dei bambini più vulnerabili durante la 55^ sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne (CSW) tenutasi quest’anno a New York.

CSW è il principale organismo globale delle Nazioni Unite interamente rivolto ad esaminare lo stato di avanzamento delle donne. Il Movimento Internazionale per i Diritti delle Donne è stato lanciato 36 anni fa alla Conferenza Mondiale di Città del Messico, tenutasi in seguito a Nairobi, Copenhagen e Beijing allo scopo di sostenere i diritti delle donne e il loro progresso. L’attuazione delle Risoluzioni 1325, 1880 e 1888 sulla donne, la pace, la sicurezza e i diritti umani testimoniano l’impegno delle ONG e l’efficacia della collaborazione fra le ONG, i governi e le Nazioni Unite.

Il tema di quest’anno su “accesso e partecipazione delle donne e delle ragazze all’educazione, formazione, scienza e tecnologia, inclusa la promozione dell’accesso paritario all’impiego e ad un lavoro dignitoso” ha evidenziato la necessità di avere donne attivamente impegnate in questo processo. Durante la prima settimana della 55^ sessione del CSW, i membri dei vari stati hanno raggiunto l’accordo di accelerare l’attuazione degli impegni esistenti, inclusi quelli indicati nella Piattaforma d’Azione di Beijing.

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Democracy Now Intervista con Malalai Joya

 

AMY GOODMAN Ci parli della situazione oggi in Afghanistan, la serie di uccisioni di civili di cui gli Stati Uniti ha dovuto scusarsi – il responsabile,  il generale David Petraeus, ha dovuto formulare le scuse per la prima volta un paio di settimane fa, soprattutto intorno alla uccisione di bambini. Che cosa sta succedendo?

MALALAI JOYA Sai, la nostra gente ora, è stufa di ascoltare le scuse della Casa Bianca, questi guerrafondai, e dei governi della NATO, e anche del regime fantoccio, mafioso e corrotto di Hamid Karzai. Vogliamo la fine di questa guerra brutale, disgustosa – questa guerra, quest’occupazione –  il più presto possibile. Durante questi 10 anni, decine di migliaia di civili innocenti sono stati uccisi, la maggior parte dei quali donne, bambini e uomini innocenti. E anche loro, in questi nove anni della loro occupazione, hanno usato fosforo bianco, bombe a grappolo. Bombardano le nostre feste di matrimonio. Forse hai sentito del rapporto di Der Spiegel, che insultano anche i corpi senza vita del mio popolo; queste forze di occupazione sbefffeggiano i cadaveri. E il loro governo, quando uccidono civili innocenti, facendo stragi, pagano 2.000 dollari alla famiglia di ogni vittima. L’offerta di questi dollari sanguinosi  significa che la vita degli afgani vale $ 2.000 per questi guerrafondai, mentre la maggior parte del tempo il mio popolo rifiuta questi soldi.
Purtroppo, quando Obama è entrato in carica, la sua prima notizia per il mio popolo è stato più conflitto, più guerra, perché dice “più truppe in Afghanistan”. E il risultato di questo è stato più miserie, più stragi, più tragedie. E anche in confronto con l’amministrazione Bush, c’e’ stato un aumento del 24 per cento di morti civili. E molte altre miserie e la violenza sono ancora in corso nel mio paese. E per l’ennesima volta, la recente relazione dimostra che oggi in Afghanistan, specialmente in questi nove anni, l’uccisione del mio popolo per loro è come uccidere gli uccelli. Ma, purtroppo, i media  sempre scorrono le verità, e diminuiscono il numero di morti civili senza vergogna, chiamandoli ribelli, terroristi.

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L’esercito USA si scusa per le orribili immagini trasmesse dall’Afghanistan

Per vedere le foto spiegel.de

di Matthias Gebauer e Hasnain Kazim

Le immagini sono ripugnanti. Un gruppo di canaglie dell’esercito americano in Afghanistan uccide civili innocenti e poi posa con i loro corpi. Lunedì Spiegel ha pubblicato alcune delle foto – e le forze USA hanno prontamente risposto con delle scuse. La NATO teme ancora che le reazioni in Afghanistan possano essere violente.
Gli Stati Uniti e la NATO sono preoccupati dalla possibilità di reazioni intense a seguito della pubblicazione di immagini che documentano le uccisioni perpetrate da soldati americani in Afghanistan. Le immagini sono apparse sull’ultima edizione de Die Spiegel che ha infiammato le edicole lunedì.
Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha già contattato la sua controparte afghana per discutere della situazione. Anche il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Tom Donilon si è messo in contatto con le autorità di Kabul. Il caso minaccia di inasprire la già fragili relazioni tra USA e Afghanistan in un momento in cui i due paesi stanno negoziando per la stanziamento permanente di basi militari americane nel paese.

In una dichiarazione rilasciata dal Colonnello Thomas Collins, l’esercito americano, che sta preparando una corte marziale per processare 12 sospettati legati alle uccisioni, si è scusato per la sofferenza che le foto hanno causato. Le azioni rappresentate nelle foto, la dichiarazione spiega, “sono ripugnanti per noi come esseri umani e contrarie ai valori e agli standard americani.”
I sospetti perpetratori fanno parte di un gruppo di soldati americani accusati di svariate uccisioni. La corte marziale dovrebbe partire al più presto. Le foto, si legge nella dichiarazione dell’esercito, “sono in forte contrasto con la disciplina, la professionalità e il rispetto che hanno caratterizzato le performance dei nostri soldati negli ultimi 10 anni di intense operazioni.”

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CONCESSO IL VISTO D’INGRESSO NEGLI USA A MALALAI JOYA!

24 marzo 2011

L’Ambasciata degli Stati Uniti ha concesso oggi il visto all’attivista afghana per i diritti umani ed ex membro del parlamento Malalai Joya, poco più di una settimana dopo averglielo negato. A Malalai Joya, che ha sempre apertamente criticato la guerra in Afghanistan, era stato negato il visto d’ingresso negli USA per un tour promozionale del suo libro perché “clandestina” e “disoccupata”, nonostante fosse stata negli Stati Uniti ben quattro volte negli ultimi anni. A causa del diniego del visto, Joya ha dovuto annullare tutti gli incontri previsti a New York e Washington DC e sta ora recandosi a Boston per cercare di completare almeno il resto del tour previsto.

La co-direttrice di Afghan Women’s Mission Sonali Kolhatkar ha dichiarato: “Siamo felici che alla fine il governo abbia concesso a Malalai Joya l’ingresso nel paese, così gli Americani possono ascoltare tutto ciò che ha da dire sulla verità della guerra, e in particolare su tutto ciò che le donne afghane stanno subendo grazie a questa occupazione. Questa è una grandiosa risposta alla campagna lanciata dalla coalizione nazionale delle organizzazioni e di tutti gli individui che hanno lavorato per programmare tutti gli eventi e per farla arrivare negli Stati Uniti”.

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