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Perché i talebani bloccano Internet?

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شفق همراه , Setare Qudousi, 18 settembre 2025
L’interruzione dell’attività di Internet in sei province dell’Afghanistan è stata un passo prevedibile del leader talebano e ormai è risaputo che questa decisione per limitare o bloccare interamente l’accesso delle persone a Internet sarà presto estesa alle altre province.

Per i talebani una società senza accesso all’informazione straniera sarà una società più obbediente e controllata. Ma la domanda è: un piano del genere è praticabile? Le esperienze storiche e la realtà attuale dell’Afghanistan dimostrano che questa politica non può essere sostenibile sul lungo periodo.

Limiti dei talebani e mancanza di capacità tecnologiche

Innanzitutto, i talebani non hanno né il potere economico, né le strutture e tecnologie avanzate necessarie per implementare un sensore internet completo e un sistema di filtraggio come hanno Cina, Russia o Corea del Nord.
Paesi come la Cina, con miliardi di investimenti e anni di lavoro, hanno creato il Grande Firewall che limita l’accesso dei cittadini alle informazioni esterne, ma nemmeno la Cina è riuscita a fermare completamente l’ingresso e l’uscita delle informazioni.
L’Afghanistan, paese con un’economia povera, infrastrutture tecnologiche usurate e dipendente dagli aiuti esteri, non è mai riuscito a creare un sistema così complesso. I talebani hanno persino problemi a fornire elettricità e acqua alle grandi città, è improbabile la costruzione e la gestione di un muro digitale efficace.

Esperienza in Iran: costi pesanti e pochi risultati

L’esempio del vicino Iran mostra che regimi simili, nonostante gli sforzi protratti nel tempo e il capitale investito, non riescono a bloccare l’accesso delle persone a Internet e alle informazioni globali. L’Iran cerca di impedire l’accesso delle persone ai media liberi e alle reti globali da più di quarant’anni con filtraggio, censura e severe restrizioni, sono stati spesi miliardi di dollari, migliaia di persone sono state incarcerate e censurate, ma cosa rimane oggi nelle mani del regime iraniano? NIENTE.

Satelliti, VPN, social network e strumenti digitali suppliscono qualsiasi limitazione, le informazioni entrano nel paese lo stesso e le notizie e gli eventi locali si riflettono rapidamente nei media mondiali. Ciò dimostra che i talebani, anche se lo vogliono, non hanno la capacità di realizzare il loro sogno di disconnettere completamente Internet.

L’essenza dei regimi integralisti

La caratteristica principale di tutti i regimi integralisti è di bloccare il percorso di consapevolezza e conoscenza al popolo.
Anche i talebani seguono la stessa regola. Vogliono creare una società uniforme, tranquilla e senza dubbi. La narrazione dei talebani sull’Islam unidimensionale e gli sforzi per imporla alla società fanno parte del progetto “Controllo della consapevolezza”.
Per questo motivo, le parole del noto ministro talebano, che ha detto: “Se cade il mondo, i talebani non si ritireranno dai loro piani”, riflettevano appropriatamente la stessa politica dittatoriale. I talebani credono che il loro modo e la loro narrazione siano la verità assoluta e che qualsiasi voce diversa debba essere taciuta. Internet, i media e i social network sono considerati i principali nemici perché possono porre domande e fare critiche.

L’esperienza del primo governo talebano

Durante il primo periodo di dominio talebano (1996-2001) questo gruppo ha cercato di mettere a tacere la voce della società con sistemi primitivi e in modi molto duri. In tutto l’Afghanistan i posti di blocco dei talebani erano stati trasformati in terribili luoghi dove venivano appesi videocassette, musica e qualsiasi prodotto culturale. Immagine e suono erano i due principali nemici.
Ma alla caduta del loro regime nel 2001 la società è cambiata rapidamente. La musica riprese a risuonare nelle strade e nelle case, le televisioni furono nuovamente attivate e l’Afghanistan entrò nell’era dei media.
Questa esperienza dimostra chiaramente che la politica di repressione culturale e mediatica dei talebani è fallita nel lungo periodo e fallirà anche questa volta.

L’intelligence talebana teme

Però potrebbero esserci altri motivi dietro questo ordine. Alcuni analisti ritengono che i talebani abbiano paura di Internet non solo come strumento di crescita delle persone ma anche come minaccia all’intelligence. Il rapido trasferimento di informazioni, il coordinamento delle opposizioni politiche, l’esposizione alla corruzione e alla violenza, nonché la pubblicazione di video con violazioni dei diritti umani operate dai talebani sarebbero tra i fattori che hanno portato il gruppo a limitare Internet.
I talebani sanno che qualsiasi immagine e video della loro violenza e delle loro esecuzioni può essere riflessa nei media mondiali, il che aggiungerebbe altre pressioni internazionali su di loro. Pertanto, per i talebani la disconnessione di Internet è anche uno strumento protettivo contro le divulgazioni.

Una crisi prevedibile

Sebbene i talebani possano temporaneamente bloccare Internet con la forza in alcune province, questa politica non è sostenibile. L’Afghanistan è un paese con milioni di giovani utenti, migliaia di giornalisti, attivisti civili e immigrati che hanno accesso gratuito a Internet all’estero. Se ci sarà una diffusa disconnessione o restrizione di Internet, ciò allargherà ancora di più la distanza tra i talebani e la società e metterà in discussione la loro legittimità interna ed estera.
Inoltre, anche l’economia afghana dipende da Internet. Gli affari, le banche, l’export e anche il lavoro quotidiano degli uffici governativi vengono paralizzati se viene a mancare internet. Ad esempio, la disconnessione di internet nella provincia di Balkh ha interrotto le attività di controllo dei passaporti e delle dogane. Se questa situazione si ripeterà a livello nazionale, i talebani dovranno affrontare una grave crisi economica e amministrativa.

Destinati al fallimento

La disconnessione di Internet fa parte della politica di lunga data dei talebani per controllare la società e mettere a tacere le voci di opposizione, ma non è praticabile nel mondo di oggi, dove le tecnologie alternative sono innumerevoli. L’esperienza dell’Iran e di altri paesi ha dimostrato che nessun regime può fermare il libero flusso di informazioni nell’era digitale. Con questa azione, i talebani dimostrano solo di aver paura della consapevolezza delle persone e della verità.
Questa politica potrà anche mettere a tacere il dissenso nel breve periodo, ma alla lunga, proprio come hanno fallito nel loro primo governo, i talebani falliranno anche questa volta. Perché verità e consapevolezza non possono essere nascoste dietro un muro censore per sempre.

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