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Autore: Anna Santarello

Russia, Cina e nazioni Asia centrale si preparano alla vittoria dei talebani

Alcuni paesi confinanti con l’Afghanistan che fanno parte dello SCO (l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai)  si sono incontrati con Russia e Cina in tre giorni di summit per valutare le conseguenze dell’imminente vittoria – a loro parere – dei talebani.

AFGH 0716Asianews.it – 16 luglio 2021, di Vladimir Rozanskij

La minaccia è al centro del summit Sco di oggi e domani. Profughi afghani si rifugiano in Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan dopo l’inizio del ritiro Usa. Il presidente afghano promette di sconfiggere le milizie talebane. Mosca gioca su due tavoli, negoziando anche con i guerriglieri islamisti.

Mosca (AsiaNews) – Cina, Russia e gli altri membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan) si riuniscono nella capitale tagika Dušanbe per affrontare il problema dell’avanzata talebana in Afghanistan. La due giorni di summit si apre oggi; i partecipanti hanno tenuto un summit preliminare il 14 luglio.

L’Afghanistan confina con quattro dei sei Paesi dell’Organizzazione (Sco), e coinvolge tutta la regione centrasiatica. Dopo gli scontri dei giorni scorsi tra forze governative e miliziani talebani, e la fuga dei soldati afghani oltre le frontiere di Tagikistan e Uzbekistan, profughi civili e militari afghani stanno scappando anche in Kirghizistan e il Kazakistan.

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PKK: La rivoluzione del Rojava brilla come una stella

9 anni fa iniziava la rivoluzione del Rojava. Il nord-est della Siria si trovava in una situazione particolare di vuoto di potere, dove le forze del regime di Assad sono poche e isolate. I movimenti a maggioranza curda, che già da anni agivano in clandestinità, proclamano l’insurrezione e l’autogoverno.  

Rete Kurdistan Italia – 19 luglio 2021

rojava bild1 700x325Il 19 luglio segna il nono anniversario dell’inizio della Rivoluzione del Rojava. In occasione di questo anniversario, il PKK ha rilasciato una dichiarazione incentrata sul significato globale di questa democrazia e della rivoluzione per la liberazione delle donne.

La dichiarazione del Comitato Esecutivo del PKK recita come segue:

“Ora stiamo entrando nel decimo anno dal 19 luglio 2012, la data in cui è iniziata la Rivoluzione per la libertà del Rojava. Questa rivoluzione ha brillato nel mondo come una stella per nove anni;è un nuovo faro di speranza per tutta l’umanità, specialmente per le donne, i giovani ei lavoratori. La rivoluzione mostra a tutti che è possibile creare un mondo in unità fraterna e democratica.

Questa rivoluzione ha sconfitto il criminale ISIS , calamità per i curdi, in particolare le donne, e i popoli del Medio Oriente e del mondo. Questa rivoluzione è la prima completa attuazione pratica della “teoria della modernità democratica” del leader Apo (Abdullah Ocalan) e ha creato un importante accumulo di esperienze rivoluzionarie con lezioni. Su questa base, salutiamo lo spirito, la volontà e il coraggio rivoluzionario del 19 luglio. Ci congratuliamo con tutto il popolo della Siria settentrionale e orientale, in particolare con il popolo del Rojava per i loro successi democratici, rivoluzionari collettivi.

Ci congratuliamo con la rivoluzione della libertà del Rojava per tutte le forze per la libertà, il nostro popolo e i popoli del Medio Oriente, le donne e tutti gli oppressi, ma soprattutto il leader Apo. Rendiamo omaggio a tutti i nostri eroici martiri nella persona dei grandi leader rivoluzionari del Rojava, Şîlan Kobanê e Xebat Dêrik. In particolare, salutiamo tutti coloro che stanno conducendo la guerra di liberazione contro l’occupazione ad Afrin, Girê Sipî e Serêkaniyê e auguriamo loro il più grande successo.

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SCUOLA BIBI AYESHA – Rapporto giugno 2021

Negli ultimi tre mesi, oltre alle solite attività giornaliere quali insegnare, studiare il programma scolastico richiesto e fare sport, sono state organizzate anche molte altre attività in cui gli studenti hanno partecipato attivamente.

Il Nowruz, (21 marzo / primo giorno della costellazione dell’Ariete) che è il primo giorno dell’anno secondo il calendario persiano, viene celebrato in tutto il Paese. Naturaålmente, i talebani e i mullah hanno proibito le celebrazioni del Nowruz, ma per la maggior parte della nostra gente che vive di agricoltura e allevamento, il Nowruz è l’inizio della primavera e della stagione del raccolto. È una festività tradizionale e non religiosa. Per questo motivo, l’amministrazione scolastica ha deciso di celebrare questo felice giorno.

Prima del programma, sono iniziate le prove e i necessari lavori di costruzione e decorazione della scuola. Per questa ragione, i preparativi sono iniziati il 15 di febbraio 2021, e soprattutto, un angolo del corridoio è stato diviso per creare una piccola cucina e un ripostiglio.

Sul pavimento del corridoio sono state poggiate delle piastrelle di ceramica che possono essere pulite e disinfettate più facilmente.

Tutte le pareti delle aule sono state dipinte. Sono state acquistate sedie, un tavolo grande e una grande TV LCD per la biblioteca. Quasi nessuno di questi bambini aveva visto una TV in vita sua.

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Nessuna “soluzione” prevista dopo la visita di Erdogan a Diyarbakir

 Rete Kurdistan Italia – 17 luglio 2021

arzu 1Ogni passo che il governo ha fatto era con l’intenzione di fortificare il fascismo. Non solo con le norme di legge. Abbiamo visto ancora una volta con le rivelazioni del fascista Sedat Peker che l’AKP ha armato i suoi sostenitori”, scrive Arzu Demir per Yeni Özgür Politika.

Recep Tayyip Erdogan, nella sua visita a Diyarbakir (Amed) il 9 luglio ha detto: “Siamo, dove dicevamo di essere, nel 2005”. Secondo Vahap Coşkun, che ha parlato con la BBC Turkish, con questa dichiarazione Erdoğan “è rimasto fedele al processo di soluzione”.

Questa affermazione di Coşkun non è ovviamente solo un riflesso di “ottimismo politico”. Non manca di criticare la politica di occupazione colonialista dello stato turco per aver innescato “un crollo emotivo nell’elettore curdo”; una politica che definisce “politica settaria”.

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Afghanistan e interessi nazionali, dialogo con Nico Piro

15 Luglio 2021 A cura di Carlo Cefaloni

Fonte: Città Nuova

Gli Usa lasciano l’Afghanistan dopo 20 anni di un costosissimo intervento armato che ha richiesto anche il sacrificio dei militari italiani (54 morti e 723 feriti). La guerra non è finita. Cosa sta accadendo? E a cosa è servita la missione internazionale? Intervista audio all’inviato della Rai, grande conoscitore del Paese dove avanza l’esercito talebano.

Afghanistan Guerini 720x0 c default Afghanistan Guerini

La missione militare italiana in Afghanistan si è conclusa il 30 giugno come ha dichiarato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ricordando «con gratitudine i 723 feriti e con profonda commozione le 53 vittime italiane che hanno perso la vita al servizio della Repubblica» su un totale di 50 mila uomini e donne in divisa che si sono alternati in 20 anni di missione in un Paese segnato dalla guerra.

Guerini si era recato nella base di Herat per la cerimonia dell’ammaina bandiera lo scorso 8 giugno e in quella occasione ha voluto sottolineare la prontezza dell’Italia nel «fare la propria parte», al fianco dei propri alleati, «in quella che venne denominata la “Guerra al Terrore”, partecipando all’Operazione Enduring Freedom, dal novembre 2001 al settembre 2013» e poi in tutte le missioni concordate e definite con la Nato.

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Afghanistan, donne in piazza armate, ‘resisteremo ai Talebani’

Se Non Ora Quando – Torino, 9 luglio 2021

Centinaia di afghane sono scese in strada armi in pugno in alcune città del Paese in segno di resistenza contro la restaurazione del regime islamico.

articolo SNOQMentre le truppe straniere si ritirano e i Talebani si apprestano a riprendere il controllo di gran parte del Paese, centinaia di afghane scendono in strada armi in pugno in alcune città del Paese per mostrare di essere pronte a resistere alla restaurazione di un regime islamico che proibiva alle donne di studiare e lavorare e le lapidava sulla pubblica piazza.

Le promotrici di queste iniziative hanno postato le loro immagini sui social. La più grande dimostrazione, riferisce il Guardian [qui l’articolo di The Guardian] , si è svolta nella provincia centrale di Ghor, con l’accompagnamento di slogan anti-Talebani scanditi dalle partecipanti.

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Unhcr: imminente una grave crisi umanitaria in Afghanistan

La situazione della sicurezza è sempre più grave e secondo Unhcr sembra imminente una crisi umanitaria in Afghanistan.

Afghanistan profughi 640x468 greenreport.it, 14 luglio 2021

Aumentano i profughi interni e in Pakistan e Iran. L’Occidente abbandona il popolo che voleva “liberare”

Secondo il portavoce dell’United Nations high commissioner for refugees (Unhcr) Babar Baloch, sull’Afghanistan abbandonato dalle truppe della Nato dopo 20 anni di inutile e sanguinosa guerra,

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83 donne uccise nella città di Afrin negli ultimi 18 mesi.

 UIKI onlus – 11 luglio 2021

WOMEN KILLED IN AFRIN 800x445Da quando la Turchia ha occupato Afrin il 18 marzo 2018, i gravi e sistematici crimini contro le donne sono aumentati nella città, lo riferiscono i gruppi locali per i diritti umani di Afrin. Negli ultimi tre anni sono state segnalate da Afrin molte atrocità commesse da mercenari sostenuti dalla Turchia.

Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione per i diritti umani-Afrin soltanto negli ultimi 18 mesi sono state uccise 83 donne. L’organizzazione ha anche affermato di aver documentato migliaia di altre atrocità commesse contro le donne ad Afrin, tra cui violenze fisiche, abusi sessuali, stupri e rapimenti.

“Ad Afrin vengono commessi molti crimini e atti violenti contro le donne. Dall’occupazione sono state rapite 200 donne. Le informazioni che condividiamo sui crimini commessi negli ultimi tre anni e sei mesi sono documentate direttamente da noi”, ha dichiarato all’agenzia Anha Nayile Mahmoud, membro dell’Organizzazione per i diritti umani di Afrin.

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Volere, volare. Perché Ungheria e Turchia sono così interessate all’aeroporto di Kabul

Nonostante il ritiro delle truppe statunitensi la presenza degli americani nel paese continuerà in altri modi e ci saranno paesi che saranno comunque presenti in Afghanistan come la Turchia o l’Ungheria.

aeroporto Kabul  Linkiesta, 13 luglio 2021 di Futura D’Aprile

Il corretto funzionamento dello scalo della capitale afghana è fondamentale affinché gli Stati Uniti possano mantenere una presenza anche solo diplomatica nel Paese. Ankara ha espresso interesse nella gestione, ma Washington non si fida pienamente e ha quindi bisogno di un Paese alleato che possa controllare i movimenti turchi nel Paese. Il premier Orbán offre il suo aiuto per avvicinarsi agli americani in un momento di tensione con Bruxelles.

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Il Cisda partecipa a “The Last 20”

Last20C’è una parte del mondo senza voce, soltanto perché in pochi raccolgono le loro parole. Certo, il silenzio serve a nascondere i disastri che una parte del mondo ha subito negli ultimi decenni.
Disastri infiniti in gran parte provocati dalle logiche geopolitiche dell’Occidente, cioè da quegli stessi paesi che partecipano al G20, che pretendono di reggere i destini del pianeta con i silenzi stampa sui fallimenti delle guerre, sulle guerre nascoste e senza legge, sui traffici di droga e di armi, sulla vita e le storie delle persone che scommettono ogni giorno per la loro sopravvivenza.
Non si tratta di sentirsi in colpa di fronte a azioni violente e cariche di conseguenze. No, quella che vogliamo proporre è una logica diversa.

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