Non si conclude lo sciopero della fame a oltranza delle migliaia detenuti politici curdi contro l’isolamento e la violazione dei diritti umani basilari di Abdullah Öcalan: “Per noi è essenziale una pace onorevole e una soluzione di politica democratica lontana da ogni polarizzazione e cultura della violenza”.
Dodici milioni di istanbulioti torneranno alle urne il 23 giugno. Così ha deciso il Consiglio Supremo Elettorale che ha accolto il ricorso sui voti dubbi inoltrato dal grande sconfitto: l’Akp del presidente Erdoğan.
Nuova campagna di raccolta fondi di Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia e Heyva Sor a Kurd Rojava
La Siria sta affrontando una crisi umanitaria derivante da 7 anni di conflitto che, su più fronti, ha gravato pesantemente sulle popolazioni che abitano quei territori.
Lettera inviata al “il manifesto” il 7 maggio 2019
Cari compagni del “il manifesto”,
abbiamo letto il pezzo di Giuliano Battiston del 4 maggio nel quale si parla della Loya Jirga a Kabul e siamo in totale dissenso. A partire dalla foto, che vede una platea di donne plaudenti.
Diciotto anni fa gli USA hanno occupato il paese e ne decidono ogni passo, a partire dalla scelta dei presidenti. Hanno dato armi e potere istituzionale a gruppi di criminali jihadisti che sono tutt’altro che espressione della democrazia.
Presentazione della Fondazione “E’ Stato il vento” e dei progetti collegati (turismo solidale, accoglienza, economia solidale, programmi culturali) che stanno per ripartire a Riace grazie alla solidarietà internazionale.
In questi mesi singoli cittadini, associazioni, scuole, parrocchie Università in Italia e dall’estero hanno infatti partecipato ad una grande gara di solidarietà, di vicinanza in sostegno al progetto di Accoglienza che ha saputo parlare a tutta la società italiana ed europea.
Hanno usato un Humvee, veicolo militare multifunzione ad alta mobilità, l’hanno imbottito di esplosivo e diretto sull’edificio adibito a quartier generale di polizia Pul-e-Khumri, nella provincia settentrionale di Baghlan. Sono morti in tredici, oltre cinquanta i feriti. A poco è servito anche l’inizio del mese del Ramadan, i talebani insoddisfatti dall’andamento dei colloqui di pace, ripropongono la guerra.
Dichiarazione di RAWA nei giorni bui del 28 e 27 aprile
Quest’anno i giorni di lutto nazionale del 7° e 8° anno di Saur (27-28 aprile 1992) coincidono con l’ennesimo tradimento degli Stati Uniti che, dopo la caduta dei loro servi talebani, hanno messo al potere criminali jihadisti quali Sayyaf, Rabbani, Fahim, Zahir Qadir, Abdullah, Dostum, Ismail, Atta Mohammad, Mohaqiq, Qanooni, Khalili…
La ricorrenza degli oscuri Giorni di Saur cade in questi giorni, proprio mentre i criminali stanno tentando di incidere un’altra vergogna sul calendario della nostra storia. Gli elementi antipopolari e traditori del nostro Paese stanno provando a perdonare i talebani assetati di sangue. L’assemblea Loya Jirga è una piattaforma che permette ai sanguinosi e ignoranti criminali di ingannare il nostro popolo camuffando le loro reali intenzioni con una farsa di promesse di pace, prosperità e progresso per l’Afghanistan.
L’antipopolare Jirga prepara la strada a un ulteriore affossamento di questa terra sfortunata nelle profondità dell’occupazione, del fondamentalismo, dei reazionari, dello spargimento di sangue, dell’insicurezza, della corruzione, dell’ingiustizia e di altre innumerevoli catastrofi. Non ci sono veri rappresentanti del nostro popolo martoriato a queste false Jirga e riunioni, e i criminali dei Giorni di Saur, insieme ai talebani e ai tecnocrati pro-occupazione, sono liberi di stringere ulteriormente i loro malevoli artigli sulla nazione.
La finta democrazia dell’imperialismo ha ancora una volta mostrato il suo volto sanguinario. I governi occupanti USA e UK, che affermano di portare democrazia in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria e recentemente Venezuela, e che si considerano padroni del mondo, hanno collaborato con il governo dell’Ecuador per costringere Julian Assnge a uscire dall’ambasciata ecuadoriana a Londra.
Di fatto, dietro la maschera della legge e di fronte ai media, hanno sequestrato quest’uomo coscienzioso e vero amico degli oppressi. Mentre veniva portato via nel furgone della polizia, Assange sorrideva senza paura e con grande spirito.
Così facendo ha certamente dato prova al mondo di quale duro colpo abbia inflitto all’effigie marcia del disumano sistema imperialista e delle multinazionali, semplicemente rivelandone gli sporchi segreti, dimostrando che nessuna forza è in grado di metterlo in ginocchio. I media mainstream, legati alle multinazionali e ai meccanismi imperialisti, sebbene abbiano trasmesso dal vivo per ore il matrimonio del figlio del principe inglese, hanno coperto quest’incidente come notizia non rilevante, poiché costrette a fingere di essere imparziali e a mantenere la loro maschera di libertà di espressione.