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Autore: Anna Santarello

6 TAURUS 1398 – 26 aprile 2019 – Manifestazione a Kabul per i Black Days del 1992

Kabul – Commemorazione dei Black Days

4 hambastagi 8th saur 26 april 2019Senza perseguire i criminali del 27 aprile 1978 e 28 aprile 1992, il nostro popolo non potrà mai vedere pace e prosperità!

Nonostante siano ormai passati molti anni da quei giorni bui del 27 aprile 1978 e 28 aprile 1992 (ndt. ingresso dei jihadisti a Kabul, inizio della guerra civile), il popolo afghano sta ancora pagando le conseguenze disastrose di quei due giorni infausti.

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Nonostante siano ormai passati molti anni da quei giorni bui del 27 aprile 1978 e 28 aprile 1992 (ndt. ingresso dei jihadisti a Kabul, inizio della guerra civile), il popolo afghano sta ancora pagando le conseguenze disastrose di quei due giorni infausti.

1 hambastagi 8th saur 26 april 20192 hambastagi 8th saur 26 april 20193 hambastagi 8th saur 26 april 201913 hambastagi 8th saur 26 april 20198 hambastagi 8th saur 26 april 20197 hambastagi 8th saur 26 april 201912 hambastagi 8th saur 26 april 2019Quei terribili giorni hanno causato centinaia di migliaia di vittime del nostro paese; milioni di sfollati; la scomparsa di migliaia di esseri umani liberi e consapevoli; lo stupro di bambine di 7 anni e di anziane di 70; la distruzione delle nostre infrastrutture economiche e sociali. Ogni istituzione della nostra nazione è stata saccheggiata e sono state commesse brutalità e depravazioni di ogni genere. Conosciamo i colpevoli: le fazioni Khalqi-Parcham e i leader jihadisti sono le principali cause della distruzione del nostro paese e di quanto succede oggi. È a causa del loro tradimento che l’Afghanistan è diventato il terreno di scontro tra Pakistan e Iran, e di occupazione permanente per ben quaranta paesi guidati dagli Stati Uniti.

Ma è ancora più doloroso quando gli autori di quelle violenze stanno ancora governando il nostro paese e il destino del popolo afghano, protetti dagli Stati Uniti e dai loro alleati. E ancora sono responsabili di oppressione, avidità e crimini, con la pretesa di definirsi “eroi”. I criminali del 28 aprile 1992, i loro padroni pakistani, arabi e iraniani, hanno trasformato l’Afghanistan in una macelleria e sono così spudorati da non assumersi nemmeno un milionesimo di responsabilità per i crimini commessi. Pensano solo a salvare se stessi dalla giustizia di un tribunale, che li condannerebbe senza appello per le violenze sanguinarie degli ultimi quattro decenni. Se questi crimini non fossero accaduti in Afghanistan, di sicuro il nostro popolo non avrebbe dovuto affrontare il terrore di talebani e ISIS, esplosioni e attentati suicidi, i bombardamenti continui degli Stati Uniti e della NATO.

Il governo dell’Afghanistan è composto da corrotti che con la scusa del “processo di pace” hanno reso omaggio ad assassini talebani e pro-Gulbuddin Hekmatyar, amnistiando i peggiori criminali e liberandoli dal carcere . MA NON C’È PACE SENZA GIUSTIZIA! Quella giustizia che nel corso degli ultimi decenni è stata sacrificata allo strapotere di oppressori e predatori. Gli attentati suicidi a Kabul e nelle province sono le conseguenze di questa mancanza di giustizia e ancora una volta il popolo afghano ne è la principale vittima. E l’esecutore di queste politiche è proprio il governo mafioso di Abdullah e di Ghani, così come lo è stato Karzai, al servizio di John Kerry e della Casa Bianca. I risultati di queste politiche hanno determinato l’insicurezza nel Nord, soprattutto a Kunduz, e hanno affondato il paese nella violenza, ostilità etniche e religiose, povertà, disoccupazione, crisi ed estremismo: questi sono i risultati di queste politiche demagogiche. Gli Stati Uniti stanno trasformando l’Afghanistan in un centro per il narcotraffico e per il terrorismo internazionale, sperando così di destabilizzare i paesi rivali Cina e Russia. Il popolo afghano sta pagando un caro prezzo per i programmi neo-coloniali degli Stati Uniti…

Finché non riusciremo a cancellare la vergogna del 27 e 28 aprile 1992 non riusciremo a chiudere i conti con i disastri che ne sono scaturiti e non avremo MAI pace e felicità! La cultura dell’impunità per i criminali è la ragione principale per cui il nostro Paese sta affondando nell’oppressione e nel terrore. Uniamoci per liberare il nostro paese dall’oscurità e dalla violenza. Solo l’unità, la lotta e la consapevolezza possono liberare il nostro popolo!

Il Partito della Solidarietà dell’Afghanistan (SPA) chiede il sostegno di tutte le organizzazioni che si battono per la liberta del nostro paese e fa appello per la mobilitazione e la lotta contro tutti i fondamentalismi, contro le le forze reazionarie e contro le ingerenze straniere. L’unità e la lotta sono l’unica via per raggiungere la pace, la giustizia e la democrazia. Solo le nazioni del mondo che si sono ribellate all’ingiustizia hanno vissuto nella sicurezza e nell’orgoglio.

Afghanistan, gli Usa pur di uscirne trattano con Russia e Cina.

afghanist bombing fb 520x330REMOCONTRO – 26 aprile 2019 –  di Ennio Remondino

Trattare anche col diavolo pur di uscire dalla trappola Afghanistan. Dopo gli incontri segreti coi Talebani, vertice a Mosca coi cinesi invitati, per favorire un processo di pace.
Ma intanto si muore di più e per mano dei ‘buoni’. Le vittime civili causate dalle forze internazionali sono state di più rispetto a quelle provocate dai Talebani.

Trattativa anche col diavolo

Afghanistan, gli Usa pur di uscirne ora trattano con Russia e Cina L’Onu certifica che quest’anno, per la prima volta, le vittime causate dalle forze internazionali e pro-governative sono state di più rispetto a quelle provocate dai Talebani. I ‘buoni’ in uscita che ammazzano più dei ‘cattivi’, prossimi interlocutori del mondo. Sì, perché gli Stati Uniti intendono uscire dalla trappola Afghanistan a qualsiasi costo, e chiedono consigli a Musca che già in quella terra a ha pagato il suo prezzo amaro.
Bombardamenti incattiviti per una trattativa arrivata ormai alle strette, con gli Stati Uniti che vanno alla chetichella a Mosca per un inconsueto incontro trilaterale, Cina compresa.

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Afghanistan, l’esercito uccide civili

Onu vittime civili(ANSA) – KABUL – 24 aprile

Nei primi tre mesi di quest’anno le forze afgane e internazionali hanno ucciso nel Paese un maggior numero di civili rispetto a quelli uccisi dai talebani e da altri combattenti: è quanto emerge da un rapporto dell’Onu pubblicato oggi.

Il rapporto, della Missione di assistenza dell’Onu in Afghanistan, indica che nel periodo 1 gennaio-31 marzo sono stati uccisi 581 civili, di cui 305 da parte delle forze afgane e Nato. Quasi la metà del totale sono morti in raid aerei, mentre gran parte dei restanti durante operazioni contro gli insorti.

Si tratta della prima volta negli ultimi anni che il numero dei morti fra i civili attribuito alle forze governative e ai loro alleati supera quello causato dai loro nemici.
Secondo alcuni osservatori questo trend riflette il fatto che i civili muoiono non solo in attentati kamikaze e attacchi degli insorti, ma anche nel fuoco incrociato fra le forze afgane-Nato ed i militanti.

Gli USA facilitano l’ingresso dell’ISIS in Afghanistan

700x350c50.jpgL’Antidiplomatico – 23 aprile 2019

Un nuovo rapporto rivela come le forze armate statunitensi facilitino l’ingresso del gruppo terroristico ISIS-Daesh in Afghanistan

Un articolo pubblicato dal quotidiano indiano ‘The Economic Times‘ mette in discussione i futuri piani di Washington per l’Afghanistan, denunciando che le forze statunitensi stanno facilitando l’ingresso del gruppo terroristico ISIS (Daesh, in arabo) nel paese dell’Asia centrale.

 Secondo la pubblicazione, mentre i cieli dell’Afghanistan rimangono sotto il pieno controllo delle forze statunitensi e della NATO, ci sono rapporti secondo cui diversi elicotteri non identificati trasportano i militanti del Daesh, dall’Iraq e dalla Siria, in territorio afghano.

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Rinviato sine die il vertice di Doha sulla pace in Afghanistan

090511891 180024f6 5ed7 446f 995c 50c006d9d526GIAMPAOLO CADALANU – Repubblica.it – 19 aprile 2019

Non partono i negoziati fra le rappresentanze di Kabul e dei Talebani. Il presidente Ashraf Ghani: il governo del Qatar non ha accettato la nostra lista di delegati

Non è ancora partito il vertice di Doha sulla pace in Afghanistan, ma subito è arrivato il primo ostacolo. Era la prima volta che una delegazione di Talebani doveva incontrare una rappresentanza del governo di Kabul, sia pure negandole un riconoscimento formale, ma il summit previsto per domani e domenica è stato rinviato sine die: apparentemente il governo del Qatar ha respinto la lista dei delegati proposta dal presidente afgano Ashraf Ghani.

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NEGOZIATI DI PACE IN AFGHANISTAN: LE DONNE SACRIFICATE?

images copyGéopolitique – 19 aprile 2019, di Pierre Haski

Sono in corso i negoziati di pace con i talebani, voluti dagli americani per porre fine alla guerra più lunga degli USA. Ma le donne e la società civile temono di essere lasciati alla mercé degli integralisti, militarmente potenti.

Una reale preoccupazione sta crescendo tra le donne afghane. Temono che saranno loro a fare le spese del tentativo americano di negoziare la fine di 18 anni di guerra con i talebani, proprio quelli che, quando erano al potere, tra il 1996 e il 2001, impedivano alle ragazze di istruirsi, alle donne di lavorare e le costringevano a coprirsi dalla testa ai piedi.

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I colloqui di pace con i talebani vedranno la presenza di alcune donne

theguardian.com – 15 aprile 2019

Riportiamo la notizia, pubblicata dal “Guardianarticolo tradotto  riguardo all’inclusione di alcune donne nelle trattative “di pace” tra USA e talebani per dovere di cronaca.

L’articolo riporta innumerevoli errori di valutazione, che riteniamo fondamentale segnalare.

Per prima cosa ci domandiamo chi siano queste donne che parteciperanno ai colloqui e che hanno sostenuto il movimento dei talebani che, non solo nei 4 anni del loro regime, ha ristretto ogni spazio alle donne. Solo per fare un esempio, in questi ultimi 17 anni si sono registrati, nelle zone che controllano, moltissimi casi di lapidazione per adulterio o semplicemente per aver ascoltato della musica,

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Tavolo a Doha Usa-Taliban, arrivano le donne

Il Manifesto – Redazione Esteri – 16 aprile 2019

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Al tavolo negoziale tra Stati uniti e Talebani, per la prima volta ci sarà una delegazione di donne, inserita all’interno di quella del movimento islamista. Il prossimo round negoziale è previsto per il 19 e 20 aprile a Doha e, fa sapere il portavoce Zabihullah Mujahid, parteciperanno anche delle donne «che non hanno rapporti familiari con gli alti membri dei Talebani, saranno afghane normali da dentro e da fuori il paese che hanno partecipato alla lotta per l’emirato islamico».

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Crimini di guerra in Afghanistan: quando il bullismo vince

Fantasmi turchesi nel traffico di Kabul copy copy copyNico Piro wordpress.com – 14 aprile 2019

Bullismo è una parola relativamente nuova nel nostro lessico, ci ha aiutato a inquadrare meglio un fenomeno vecchio come il mondo: quello dei prepotenti che se la prendono – in particolare con i più piccoli o meno muscolosi – per mostrare la propria forza, per ottenere qualcosa, per creare un clima di terrore nel quale vivere meglio e con più privilegi.

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