Mi dicono: “oh, tu sei solo una femminista”.
Si, sono “solo” una femminista nella parte del mondo dove tutte le donne sono schiave.
– Yanar Mohammed
“I Am The Revolution” racconta una rivoluzione necessaria e lontana, ancora oggi e ovunque. Racconta di donne leader e donne comandanti che combattono una stessa guerra in modi e in mondi diversi. In Afghanistan, Siria ed Iraq. Ma che hanno capito che la rivoluzione non si fa. Si è.
Ciascuna (e ciascuno) a modo suo.
#iamtherevolution
In mezzo alla guerra e al fondamentalismo, in Afghanistan, Siria ed Iraq, sono cresciute donne leader che comandano eserciti, organizzano la liberazione di altre donne dalla schiavitù, guidano forze politiche laiche e progressiste, sfidando i talebani villaggio per villaggio.
Queste donne praticano la democrazia più avanzata che possiamo immaginare nei contesti meno favorevoli possibili. Queste donne testimoniano la rivoluzione necessaria ovunque.
Trent’anni di guerra in Afghanistan e Iraq, cinque in Siria: una parte fondante della storia dell’umanità rischia di scomparire. Violenze, segregazione, fondamentalismo e negazione di qualsiasi diritto altrui, condannano alla scomparsa minoranze etniche, colpiscono senza pietà donne e bambini, prime vittime del furto di futuro.
Non ci sono parole per il dolore sparso come un veleno tra le popolazioni. In uno scenario che sembra immutato e immutabile, esistono vite ed esperienze che resistono per accendere una scintilla. Per cambiare la Storia.