L’INDRO, DI CRISTIN CAPPELLETTI – 16 MAGGIO 2018
Negli ultimi anni la Cina ha aumentato il suo impegno in Afghanistan. A spiegarci i motivi di tale scelta Raffaele Pantucci, ricercatore e analista presso RUSI.
Il ‘Grande Gioco’ afgano che non ha fine. L’Afghanistan, la Tomba degli Imperi, continua ad essere una delle pedine preferite sul tavolo di un gioco che va avanti da più di 40 anni. Gli attori non cambiano mai, o quasi. Stati Uniti, Nato, Talebani e Governo afgano continuano senza sorprese a tessere le fila di una lotta di poteri ed equilibri le cui vittime predilette rimangono i civili.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite il 2017 è stato uno degli anni più sanguinosi per la popolazione afgana dall’invasione americana del 2001, invasione che ha messo ‘fine’ al regime dei Talebani. 10.000 i civili uccisi o feriti dai raid americani e dagli attentati terroristici che continuano a diffondere paura e morte in un Paese che non riesce a trovare pace.
Due terzi delle vittime sono state causate da forze anti-governative, con i Talebani responsabili del 42% delle morti civili, lo Stato Islamico del 10% e un altro 13% di vittime civili sarebbe da attribuirsi ad elementi anti-governativi non identificati. Anche la coalizione internazionale e le forze governative sono responsabili, secondo l’indagine ONU, del 6% delle vittime colpite nel 2017, con 295 persone uccise, 336 ferite, dati che fanno segnare una crescita del 7% rispetto all’anno precedente.
Nel 2013 la Presidenza Obama aveva promesso il ritiro dall’Afghanistan, ma una volta giunto alla Casa Bianca, il Presidente americano Donald Trump ha annunciato nell’agosto del 2017 l’impiego di ulteriori 3.900 truppe americane aggiuntive, nonostante secondo il Pentagono quelle presenti sul territorio fossero già 11.000. Una mossa che ha aumentato la percezione di insicurezza e di continua militarizzazione del Paese.
Ma se gli Stati Uniti e la Nato, l’organizzazione in comando delle operazioni in Afghanistan, continuano a vacillare sul da farsi, negli ultimi anni un nuovo attore è entrato sulla scena afgana: la Cina. Pechino, dal 2013, ha significativamente aumentato il suo impegno nel Paese, spinto da impellenti necessità.
Nonostante la diffusa politica di non interventismo cinese in questioni di politica estera, la Cina sembra preoccupata dalla continua situazione di instabilità che affligge il vicino Afghanistan. Negli ultimi anni la Cina ha compiuto significativi sforzi nel tentare di risolvere la crisi afghana.