Afghanistan: attentati quotidiani, insicurezza diffusa.
Dal Blog di Enrico Campofreda, 24 gennaio 2018
Nell’attacco avviato stamane a Jalalabad presso la sede di una delle multinazionali delle Ong “Save the Children” i talebani locali fanno sapere di non entrarci nulla. L’hanno comunicato a Tolo tv, che si occupava dell’ennesimo attentato in terra afghana. Certo, la località e l’area circostante (le aree tribali note come Fata) rappresentano una roccaforte storica dei guerriglieri islamici, e se l’assalto non viene dalle proprie milizie la concorrenza dell’Isis, s’è fatta incalzante. In casa.
Rappresenta un conflitto nel conflitto, consolidato ormai da oltre un anno, per contendersi il primato della contrapposizione al governo di Kabul. In questo presente e in un futuro che appaiono pressoché congelati. L’assalto agli uffici dell’Ong conta per ora due vittime, l’emittente afghana inizialmente ha citato 12 feriti fra il personale della struttura, ma il numero, come spesso accade, può salire. Le forze della sicurezza hanno avuto la meglio su tre assalitori che sono stati uccisi.
La rivendicazione talebana è invece giunta per l’hotel Intercontinental, assalito da un commando sabato scorso. “Siamo stati noi” ha dichiarato un portavoce talib parlando degli uomini penetrati nella super vigilata struttura alberghiera sorta su un’altura che s’erge sulla piana della capitale. In quell’occasione il commando vestiva divise dell’esercito e ha forzato il blocco di controllo.