16 anni dopo l’intervento militare statunitense, c’è ancora posto per i diritti umani in Afghanistan?
ADIF – Rohina Bawer – 6 Settembre 2017
I famigerati signori della guerra e i loro accoliti, grazie all’invasione statunitense, continuano ad avere una forte presa sul governo e a violare grossolanamente i diritti umani, in particolare i diritti delle donne.
Nessuno si preoccupa veramente dei diritti umani; che diventano importanti solo quando giustificano la guerra. Pertanto, la guerra non sarà mai finita finché il potere rimane in possesso di potenti signori della guerra che garantiscono la loro sopravvivenza alimentando il fuoco della guerra e abbattendo i loro avversari con ferocia.
La debolezza nell’applicazione della legge e la corruzione, la mancanza di servizi sociali, la guerra civile, il caos politico, tra gli altri sono le principali sfide che impongono la necessità di affermare i diritti umani fondamentali.
L’invasione dell’Afghanistan da parte degli Stati Uniti si basava sulla nozione di “Guerra al terrorismo” che ha incorporato la violazione dei diritti umani fin dall’inizio della guerra. Il governo americano ha versato miliardi di dollari in questa guerra, di cui una grossa fetta è finita nelle mani delle bande armate e dei signori della guerra, perciò la speranza di porre fine alla guerra e a questa situazione è divenuta più che mai debole.
La violazione dei diritti umani in Afghanistan è sempre stata una grave preoccupazione alla quale il governo afghano non riesce a porre rimedio. La mancanza di sicurezza e l’impunità dei criminali sono la causa principale delle continue violazioni dei diritti umani in Afghanistan.