Rete Kurdistan Italia – 16 giugno2016
ISIS sta commettendo un genocidio contro gli yezidi, secondo un rapporto, “Sono Arrivati per Distruggere: Crimini di ISIS contro gli Yezidi”, pubblicato oggi dalla Commissione di Inchiesta Indipendente Internazionale sulla Repubblica Araba Siriana.Il cosiddetto Stato Islamico di Iraq e Al-Sham (ISIS) sta commettendo un genocidio contro gli yezidi,secondo un rapporto, “Sono Arrivati per Distruggere: Crimini di ISIS contro gli Yezidi”, pubblicato oggi dalla Commissione di Inchiesta Indipendente Internazionale sulla Repubblica Araba Siriana. Il rapporto della Commissione di Inchiesta ha anche determinato che le violenze di ISIS contro gli yezidi equivalgono a crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
“Si è verificato un genocidio ed è ancora in corso”, ha sottolineato Paulo Pinheiro, Presidente della Commissione. “ISIS ha sottoposto ogni donna yezida, ogni bambino o uomo che ha catturato, alle più orrende atrocità.”
Come da mandato della Commissione, il rapporto è incentrato sulle violazioni commesse nei confronti di yezidi all’interno della Siria, dove migliaia di donne e ragazze sono ancora tenute prigioniere e maltrattate, spesso come schiave. La Commissione esamina anche come il gruppo terroristico ha forzatamente trasferito yezidi in Siria dopo aver lanciato i suoi attacchi sulla regione di Sinjar nel nord dell’Iraq il 3 agosto 2014. I documenti informativi raccolti mettono in evidenza l’intenzionalità e la responsabilità penale dei comandati militari, miliziani, leader ideologici e politici di ISIS, ovunque collocati.
Quanto individuato dalla Commissione si basa su interviste a sopravvissuti, leader religiosi, contrabbandieri, attivisti, avvocati, personale medico, giornalisti e su molto materiale documentale, che conferma le informazioni raccolte dalla Commissione.
ISIS ha cercato – e continua a cercare – di distruggere gli yezidi in molti modi, come previsto dalla Convenzione sul Genocidio del 1948. “ISIS ha cercato di cancellare gli yezidi, con uccisioni, schiavitù sessuale, riduzione in schiavitù, torture e trattamenti inumani e degradanti e trasferimento forzato creando seri danni fisici e mentali; l’imposizione di condizioni di vita che portano a una morte lenta; l’imposizione di misure per impedire la nascita di bambini yezidi, compresa la conversione forzata di adulti, la separazione di uomini e donne yezidi, e trauma mentale; e l’allontanamento di bambini yezidi dalle loro famiglie collocandoli presso miliziani di ISIS, separandoli in questo modo dalla fede e dalle pratiche della loro comunità religiosa”, afferma il rapporto.
ISIS ha diviso uomini e ragazzi yezidi sopra i 12 anni dal resto delle loro famiglie e ucciso quelli che hanno rifiutato di convertirsi per distruggere la loro identità di yezidi. Donne e bambini spesso hanno assistito a queste uccisioni prima di essere trasferiti forzatamente in Iraq e poi in Siria, dove la maggior parte resta in prigionia.