di Cristiana Cella (Cisda Firenze) x Progetto Vite Preziose
Chi vuole partecipare al progetto, sostenendo Hawca e le donne a loro affidate, scriva a: vitepreziose@gmail.com
Modalità di partecipazione:
- 50 euro mensili, sostegno completo per una donna
- 25 euro mensili, condivisione di due sponsor per una donna
- Donazione ‘una tantum’
Non ci sono molte speranze che la vita della popolazione afghana possa, in un prossimo futuro, migliorare. Il fondamentalismo, con la sua brutalità e la negazione dei diritti basilari delle persone, è sempre più saldo al potere, come la presenza militare americana. Gli attacchi talebani sono sempre più frequenti e la violenza dei warlords dilaga nelle province.
La battaglia si fa sempre più dura, soprattutto per le donne, quelle che combattono per la giustizia e la democrazia e quelle che soffrono, sulla loro pelle, il disastro afghano. Hawca ci racconta che le donne che fuggono dalla paura e dalla violenza sono sempre di più. Il nostro progetto, che continua il suo cammino, è dunque sempre più prezioso e cresce, di giorno in giorno, con l’affetto e la partecipazione di tante donne e tanti uomini del nostro paese.
Sostenute dalla determinazione di Hawca e dall’aiuto economico dei nostri sponsor, poco a poco, le vite di 30 donne stanno cambiando. Non tutte con gli stessi successi, ma la speranza c’è, per ognuna di loro. Le storie aggiornate di oggi portano buone notizie, e sono testimoni della possibilità di trasformare situazioni devastanti in opportunità di futuro. Eccole.
SANIYA
La storia – ’Quando le mie avvocate mi hanno annunciato che ero una donna libera, avrei voluto volare e dimenticare per sempre tutte le mie sofferenze e la mia stessa vita. In un attimo non c’era più niente, nemmeno i miei figli, nient’altro che quell’enorme sollievo.’
Saniya racconta così il momento in cui le avvocate di Hawca le annunciano il suo divorzio. Il padre la vende in sposa a 13 anni a un uomo sordomuto. Nella famiglia del marito subisce stupri e violenze da tutti gli uomini di famiglia.
Quando cercano di obbligarla a prostituirsi, scappa. Trova rifugio nello shelter di Hawca, dove nasce il suo quarto figlio. Ci rimane a lungo. Arriva l’aiuto di Elisa, la nostra prima sponsor, e Saniya può curarsi le profonde ferite, fisiche e mentali, che 15 anni di matrimonio le hanno lasciato. Quattro figli, non sa di chi sono, ma per lei sono soltanto suoi e i tre che sono rimasti col marito le mancano da morire. Resiste alle brutali pressioni della famiglia, ma per molti mesi non sa immaginare un futuro.
Gli sviluppi- Ma Saniya ha il suo piccolo gruzzolo che le permette di vivere, non è più un peso, e un parente si convince a prenderla con sé. Le avvocate, dopo il divorzio, combattono per farle avere la custodia dei figli. Il divorzio è, in Afghanistan, una colpa, una vergogna, un’infamia. Non è facile vivere con i parenti. Ma Saniya, forte dell’aiuto della sua sponsor e delle assistenti di Hawca, sa che anche questo può finire.
Non perde di vista il suo sogno. Un sogno che adesso è finalmente reale. I figli sono assegnati a lei, una vittoria straordinaria per una donna afghana divorziata. Vivono tutti insieme e possono andare a scuola. Ha trovato una stanza dignitosa con un piccolo bagno, libera dalla paura, dalla violenza, dai ricatti. Lavora adesso, in un salone di bellezza, per tre ore al giorno. Guadagna 2000 afghani al mese. Non è sufficiente a vivere ma è molto fiera di potersi pagare almeno la sua stanza. Per il resto, l’aiuto di Elisa è sempre fondamentale ma spera di diventare completamente autonoma un giorno o l’altro. Le parrucchiere sono molto richieste in Afghanistan.