di Milena Nebbia dal Giornale di Vicenza

«Karzai va dicendo alle masse che i soldati sono indispensabili»
Said Mahmud è uscito di prigione da qualche giorno dietro il pagamento di una cauzione. Era stato arrestato dalla polizia afghana insieme ad altri giovani con l’accusa di aver imbrattato di rosso il ritratto di Mazari, signore della guerra hazara, il cui partito, Wahdat, Partito Islamico Unito, vanta numerosi rappresentanti in parlamento. Il procedimento è rimasto aperto, su di loro pesa l’accusa di alto tradimento della patria, che in Afghanistan prevede pene molto pesanti. Said Mahmud è il giovane (26 anni) portavoce di Hambastagi, unico partito laico e progressista ufficialmente riconosciuto dal governo Karzai.
«In realtà – spiega quando lo incontriamo nella sede del partito – a parte i poliziotti più alti in grado, le altre guardie e gli altri prigionieri ci hanno sostenuto ed incoraggiato affermando che avevano fatto bene. Ad ogni modo è probabile che questa sia stata soltanto la causa occasionale e che a dare fastidio al governo sia stata più che altro la manifestazione che abbiamo organizzato il mese scorso nelle vie di Kabul che ha visto la partecipazione di centinaia di manifestanti, soprattutto donne, che hanno sfilato con cartelli e manifesti che riportavano i volti insanguinati di perone comuni ferite e uccise durante gli attacchi, sia americani, sia talebani».
Il volantino distribuito dal partito Hambastagi durante il corteo in effetti faceva un durissimo attacco all’occupazione delle truppe dell’esercito americano…
È sempre più evidente che il ritiro dell’esercito entro il 2014 rappresenta una bugia perché ogni singolo afgano sa benissimo che gli Stati Uniti hanno piani a lungo termine nel nostro territorio. Il governo fantoccio di Karzai cerca di convincere le masse che la presenza delle forze straniere sia necessaria giustificando così gli accordi per nuove basi permanenti, ma in pratica legittimando la colonizzazione del paese.
Hambastagi, dalla sua nascita, nel 2004, è impegnato nella divulgazione di un programma di sviluppo economico, libertà e giustizia sociale. Un progetto mica da poco nel disgregato panorama del paese…
Sembra un’utopia, ma dobbiamo credere nella possibilità di un cambiamento, noi puntiamo al coinvolgimento delle persone in manifestazioni come quella del mese scorso per far capire che in Afghanistan la resistenza pacifica non è scomparsa.
Come mai Hambastagi non si è presentato all’ultima consultazione elettorale?
Finché durerà l’occupazione, finché al governo ci saranno i signori della guerra, finché non si avranno garanzie di voto trasparente, senza brogli e forzature, non ci presenteremo alle elezioni. È una scelta precisa. Molti degli eletti sono signori della guerra o soggetti legati ai loro clan, criminali dediti ai traffici di eroina, armi, persone. Mancano esponenti della parte democratica del Paese.