Dichiarazione della Conferenza dei Partiti Europei di Sinistra ad Amed il 21 febbraio 2016
dal sito di UIKI – 22 Febbraio 2016
L’Unione Europea sta chiudendo gli occhi su violazioni dei diritti umani, crimini di Guerra e attacchi contro le zone curde della Siria commessi dal governo turco, per evitare che i profughi arrivano in Europa dalla Turchia.
Questo non significa solo ignorare le forze democratiche e i valori europei, questo potrebbe portare a una brutale guerra civile in Turchia con migliaia di vittime civili e numeri enormi di rifugiati. Inoltre questa politica aggressiva da parte del governo turco potrebbe aumentare ulteriormente la violenza nella regione.
Chiediamo all’Unione Europea e ai paesi europei di fare pressione sul governo turco perché rispetti i suoi obblighi di onorare la Convenzione Europea sui Diritti Umani e riavvii i negoziati con il PKK sotto la supervisione di una parte terza internazionale. L’isolamento del leader curdo Abdullah Öcalan e la classificazione del PKK come organizzazione terroristica devono avere fine per garantire un processo di pace sostenibile.
La richiesta curda di autogoverno e riconoscimento è legittima e in linea con gli standard del Consiglio Europeo e non deve essere criminalizzata. La Turchia è una società di culture e religioni multiple e accettare questo è un primo passo verso la pace.
Inoltre il governo turco deve garantire il diritto alla libertà di stampa e alla libertà di associazione e le azioni penali contro rappresentanti eletti deve avere fine.
Infine chiediamo a tutte le forze progressiste e democratiche in Europa di sostenere il movimento curdo e democratico contro il regime autoritario di Erdogan.
Chiediamo al governo turco di mettere fine alla guerra contro i curdi in Turchia e nel Rojava e di togliere il coprifuoco nelle città curde assediate.
Chiediamo all’Unione Europea, alla NATO e ai paesi europei di smettere di esportare armi in Turchia e di mettere fine alla cooperazione militare. È inaccettabile che carri armati tedeschi e armi della NATO vengano usati contro civili.
Chiediamo alle Nazioni Unite di svolgere un’indagine sull’uso delle armi contro civili e di garantire che i responsabili di crimini di guerra vengano perseguiti.
La soluzione del conflitto dipende dall’integrazione delle donne nel processo di pace.
Continueremo il sostegno e la solidarietà per la pace e la democrazia in Turchia e in tutta la regione!
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