Grecia, riprendono i trasferimenti di migranti verso la Turchia
La Stampa – 8 aprile 2016
Attivisti in acqua per protestare contro le espulsioni di migranti a Lesbo
La Grecia ha ripreso stamane a rimandare in Turchia i migranti arrivati illegalmente, dopo aver interrotto i trasferimenti lunedì, e ha fatto partire in totale 140 persone. Una imbarcazione con a bordo un gruppo di 95 profughi è partita nella notte, intorno alle 4, dalle isole di Chio e Samo verso Lesbo. Da lì ripartirà per la Turchia. In seguito, intorno alle 8, un’altra barca è partita a sua volta da Lesbo con 45 persone a bordo, tutte pakistane che si trovavano nel campo profughi di Moria. Un gruppo di attivisti ha manifestato contro le espulsioni nel porto di Lesbo, colpendo le barriere di metallo con cui esso è stato chiuso al pubblico.
Due uomini e una donna si sono tuffati in acqua e si sono attaccati all’ancora dell’imbarcazione di Frontex, per impedirle di partire. Poi hanno acconsentito a salire su una barca della guardia costiera e a tornare in porto. Il primo trasferimento di migranti dalla Grecia alla Turchia è avvenuto lunedì scorso, riguardando 202 persone in maggioranza pachistane e afghane. In seguito i rinvii erano stati stati sospesi, a causa dell’alto numero di richieste di asilo la maggior parte delle quali non processate per l’insufficienza di personale dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo).
Intanto, diverse ong hanno criticato la situazione nei campi profughi come quello di Moria, dove si trovano oltre 3mila persone. E il governo di Atene non riesce a convincere le migliaia di profughi accampate nel porto del Pireo e alla frontiera di Idomeni ad acconsentire al trasferimento nei centri. Ieri le autorità del Pireo sono riuscite a trasferire solo circa 70 delle 4.660 persone che si trovano nel porto.
In Germania, intanto, diminuisce il flusso dei migranti: nell’ultimo trimestre del 2015 gli ingressi erano stati ancora 500 mila, nel primo trimestre del 2016 il numero si è ridotto a 170 mila, con un calo del 66%. Lo ha spiegato il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maiziere, in conferenza stampa a Berlino. Visibile il calo anche nei primi mesi del 2016: a marzo, i profughi registrati sono stati 20 mila, a febbraio 60 mila, a gennaio 90 mila e a dicembre (2015) 200 mila.
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