Una sparatoria durante la distribuzione di aiuti alimentari in Afghanistan ha ucciso sei persone.
Aljazeera – 9 maggio 2020 *
Gli scontri sono scoppiati in Afghanistan centrale a seguito della protesta dei residenti che chiedevano assistenza economica e sono state uccise sei persone.
Almeno sei persone sono state uccise a seguito degli sconti con la polizia nella provincia centrale di Ghor in Afghanistan. I manifestanti protestavano perché consideravano iniqua la distribuzione degli aiuti alimentari durante la pandemia del coronavirus.
Il consigliere provinciale Abdul Basir Qaderi ha riferito che la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti dopo che avevano danneggiato proprietà del governo e attaccato le forze di sicurezza con lancio di pietre.
Nonostante colpi di avvertimento e cannoni ad acqua, ha detto, non si è riusciti a disperdere i manifestanti. Tra i morti ci sono due agenti di polizia, un giornalista e tre manifestanti. Tra i feriti 10 poliziotti e 9 manifestanti.
Ha detto Quaderi: “La città è al momento militarizzata. Ci sono carri armati per le strade”.
Su Twitter il presidente dell’’Afghanistan Independent Human Rights Commission (AIHRC) Shaharzad Akbar ha detto che sta esaminando i preoccupanti rapporti di polizia sulle sparatorie sui manifestanti.
Amnesty International ha chiesto un’indagine indipendente sull’uso della forza da parte della polizia.
A seguito dell’incidente, il Primo Vice Presidente dell’Afghanistan Amrullas Saleh si è detto scioccato e rattristato dalla notizia.
Saleh ha scritto su Facebook: “Indagheremo seriamente sull’’incidente”.
Ghor è una delle province più povere, insicure e sottosviluppate del paese.
In Afghanistan è iniziata una distribuzione gratuita di pane per i più poveri nelle panetterie, mentre continua il blocco per il coronavirus.
A livello nazionale su 15.000 test condotti ci sono stati circa 4.000 casi confermati.
La Banca mondiale ha affermato venerdì che la pandemia sarà una grande sfida per l’Afghanistan, già provato da incertezza politica, sicurezza e alto tasso di povertà.
*[trad. a cura di Cisda]
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