Turchia. Delegazione del Pkk incontra Ocalan: urge la ‘fratellanza curdo-turca’
Notizie Geopolitiche, 29 dicembre 2024, di Shorsh Surme
Una delegazione del Pkk curdo ha incontrato ieri presso il centro di detenzione di Imrali il leader . A seguito della visita la delegazione ha constatato che Ocalan gode di buona salute e che “ha proposto una soluzione positiva agli scenari oscuri che si stanno imponendo nella regione”.
“Il rafforzamento della fratellanza curdo-turca non è solo una responsabilità storica, ma anche di importanza decisiva per tutte le nazioni”, ha affermato Ocalan in una nota.
In occasione dell’incontro è stato notato che per il successo del processo di pace, tutti i partiti politici in Turchia devono prendere l’iniziativa e avere un atteggiamento positivo e costruttivo senza dipendere da calcoli temporanei e ristretti. Naturalmente, uno dei settori più importanti di questa partecipazione sarà il parlamento turco.
In merito alla questione di Gaza e a quella della Siria Ocalan ha affermato che “Ho la competenza e la determinazione per dare il contributo necessario al nuovo paradigma sostenuto da Bakcelli ed Erdogan”, auspicando “un’era di pace, democrazia e fratellanza per la Turchia e la regione”.
Nel corso degli ultimi decenni, ci sono stati vari tentativi di pace e negoziati tra il governo turco e i rappresentanti curdi, ma nessuno di questi processi ha portato a una soluzione duratura e definitiva. Di seguito sono descritti i principali momenti dei negoziati:
– Processo di pace degli anni ’90: durante gli anni ’90 la Turchia ha affrontato una guerra contro il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione curda separatista, che ha causato migliaia di vittime. Negli anni ’90 ci furono alcuni tentativi di negoziati, ma furono interrotti a causa del rifiuto del governo di concedere autonomi diritti ai curdi e della violenza da entrambe le parti.
– Processo di pace degli anni 2000: negli anni 2000, soprattutto durante il governo di Recep Tayyip Erdogan, ci furono segnali di apertura verso una soluzione politica del conflitto. Tra il 2006 e il 2009, ci furono alcuni tentativi di negoziato informali, ma questi non portarono a risultati concreti.
– Processo di pace (2013-2015): il periodo più significativo di negoziato tra il governo turco e i rappresentanti curdi è stato tra il 2013 e il 2015, noto come il “Processo di Pace”. Il governo di Erdogan e il leader del PKK, Abdullah Ocalan, detenuto nelle prigioni turche, hanno avviato un dialogo segreto che ha portato a un cessate-il-fuoco tra le parti e alla formulazione di alcune proposte per una soluzione politica. Tuttavia il processo è stato interrotto nel 2015 a causa dell’escalation del conflitto, delle difficoltà interne alla Turchia e delle operazioni militari contro il PKK nel sud-est del paese.
– Fasi successive: dopo il fallimento del processo di pace, la situazione è tornata a essere caratterizzata dalla violenza e dalla repressione nei confronti delle organizzazioni curde. La Turchia ha continuato a combattere contro il PKK, mentre il governo curdo nel nord della Siria (le Forze Democratiche Siriane, SDF), che include il PYD (Partito dell’Unione Democratica, considerato dalla Turchia affiliato al PKK), ha ottenuto il sostegno degli Stati Uniti nella lotta contro lo Stato Islamico. Questo ha acuito ulteriormente le tensioni tra la Turchia e le forze curde regionali.
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